Autore: Alessandro Congia il 07/07/2017 17:30
“Perché dovrebbe funzionare un 7 stelle al Poetto, isolato e senza un contesto adeguato al turismo di lusso? Per una corretta funzionalità deve essere necessariamente collegato con tutta una serie di altri hotel di pari livello e servizi a 7 stelle per la città, meglio un turismo sanitario che porta risorse all’economia della città”.
Osservazioni avanzate dal consigliere comunale del Gruppo Misto, Alessandro Sorgia che dai banchi di palazzo Bacaredda non vede di buon occhio la scelta futura da parte di alcuni consiglieri dell’emiciclo di via Roma: “Anche se bellissimo diventerebbe una cattedrale nel deserto – dice Sorgia - l’eventuale turista, oltre alla mega suite con vista sul mare, non avrebbe altro e chiaramente non è il tutto per attirare un turista che non avrebbe altri tipi di servizi e non sarebbe invogliato pertanto a destinare altre risorse per la nostra città, ovviamente si parla sempre di operazioni di tipo privatistico ma a mio parere, al posto di servizi di tipo alberghiero puro, bisognerebbe ritornare alle origini di questa struttura, nata per lo sfruttamento del sole e del mare, sole per le malattie osteoarticolari e mare per quelle respiratorie, oltre ovviamente alla terapia riabilitativa medica".
DA EX COLONIA DUX A HOTEL. Nei giorni scorsi i consiglieri Fabrizio Marcello, Fabrizio Rodin (entrambi tra le fila del PD) e Matteo Massa (Progressisti Sardi), avevano firmato un ordine del giorno da discutere in aula per demolire in primis l’ex Pronto Soccorso e chiedendo al tempo stesso alla Regione il passaggio di consegna dell’eco-mostro adibito un tempo a nosocomio sanitario: l’ex Marino avevano detto a chiare lettere i tre consiglieri, potrebbe diventare una struttura turistico-alberghiera a 7 stelle, con servizi annessi, il tutto dopo un’apposita variante urbanistica approvata. Ma Sorgia ribatte: “Teniamo conto che oramai il Binaghi non ha più posti letto – dice - il suo destino è legato ad un semplice poliambulatorio, anche la sorte dell’attuale Ospedale Marino è ormai segnata nel giro di pochi anni, anche le malattie di tipo osseo articolari dovranno trovare la loro cura inevitabilmente in altro sito. A ciò aggiungasi altri tipi di malattia, quali ictus o quelle ti tipo cardiaco, per le quali ha comunque un senso molto importante il contesto nel quale il paziente si viene a trovare quando deve eseguire la riabilitazione, sia essa fisica ma anche psichica, terapia indispensabile in tantissimi casi che può avere grandissima efficacia avendo una struttura fronte mare. Questo si sposa anche con il fatto che si potrebbe utilizzare l’attuale Ospedale Marino (in quanto è previsto come detto che tra 2 o 3 anni vada a chiudersi), che potrebbe diventare invece la struttura ricettiva dei familiari dei pazienti ospitati invece nel Nuovo Ospedale Marino”.
Da qui le considerazioni finali dell’esponente della minoranza, Alessandro Sorgia che sono chiare: “Si dovrebbe arrivare alla costruzione di una struttura medica che rappresenterebbe un polo di eccellenza per la cura di tali patologie – aggiunge - capace di attrarre pazienti da tutta l’Italia e anche dal resto d’Europa, considerando anche le favorevoli condizioni climatiche che potrebbero essere determinanti per il recupero del paziente. E’ chiaro ed evidente che saranno chiamati i migliori specialisti, al fine di attrarre pazienti da tutta Europa. Teniamo nella debita considerazione che tutta la sanità specializzata si sta spostando al Nord Sardegna, vedi la struttura Mater Olbia, con inevitabili disagi per i pazienti cagliaritani e del sud Sardegna.