Autore: Redazione Casteddu Online il 07/07/2017 17:41
Ieri sera, nei locali della scuola di via Meilogu, si è tenuto un incontro tra l'assessore alla pubblica istruzione Yuri Marcialis, la dirigente del circolo didattico Giuseppina Miceli e un centinaio di persone tra genitori, alunni, insegnanti e abitanti di via Koch. L'incontro si è reso necessario perché nei giorni scorsi è stata comunicata la notizia, che a settembre la scuola Dessi di via Koch potrebbe non riaprire. Per i circa 60 alunni della scuola è stata una doccia fredda sapere che la loro scuola molto probabilmente verrà adibita a centro per istruzione adulti e loro dovranno andarsene.
I genitori e gli insegnanti hanno provato a spiegare all'assessore perché sono contrari a questa scelta. Chiudere la scuola di via Koch, significa eliminare una scuola di sicura eccellenza, mostrata dai risultati dei ragazzi durante il corso di studi e poi quando vanno alle superiori. Inoltre la scuola di via Koch offre ai suoi alunni un corso di 36 ore settimanali, con due giornate di 8 ore nelle quali i ragazzi usufruiscono della mensa scolastica con pasti cucinati in loco.
Spostare le classi in via Meilogu, come prospettato dalla dottoressa Micheli, presenta numerosi problemi: gli ovvi problemi logistici dei ragazzi che arrivano da Pirri, Su Planu, Mulinu Becciu o dalla stessa via Koch; via Meilogu non ha la mensa che dovrebbe essere allestita (con quali tempi?); Il trauma dello spostamento per ragazzi in un'età difficile, il prevedibile spostamento di molti di loro verso altre scuole. L'assessore ha assicurato che ancora nessuna decisione é stata presa , ma ha detto che sicuramente per settembre dovrà essere individuata una scuola da adibire ad uso esclusivo di studenti over 16 e non è stato in grado di fornire una valida alternativa a via Koch.