MACCHIAREDDU.
Si allarga l'indagine sul disastro ambientale, sequestrato un altro terreno Al setaccio le analisi chimiche Fluorsid: nuovo blitz della Forestale, perquisiti tre laboratori
È stato un blitz in piena regola quello che ieri ha impegnato decine di uomini della Forestale in diverse perquisizioni e nel sequestro di documenti e di un terreno che la Procura sospetta essere stato usato dalla Fluorsid come discarica per scarti di lavorazioni e altro materiale inquinante.
IL BLITZ I ranger del Nucleo investigativo del Corpo Forestale ieri di buon mattino si sono presentati in tre laboratori specializzati in analisi chimiche con in mano un decreto di perquisizione firmato dal pubblico ministero Marco Cocco: l'ordine del magistrato era prelevare tutti i documenti e i referti che riguardano lo stabilimento di Macchiareddu finito al centro di un'inchiesta su un presunto disastro ambientale. Nel mirino degli inquirenti - stando alle indiscrezioni - ci sarebbero le certificazioni obbligatorie che servono ad attestare il rispetto dei livelli di inquinamento e che devono contenere i referti delle analisi. I tre istituti privati cui si appoggiava l'azienda specializzata nella lavorazione della fluorite avrebbero fornito già da tempo dati chiari sul superamento dei limiti di inquinamento fissati dalla legge, ma senza - e su questo sarebbe al lavoro la Procura - che i vertici dello stabilimento intervenissero per riportare la situazione nella norma.
IL SEQUESTRO Sempre ieri la Procura ha fatto sistemare i sigilli attorno a un'altra area di proprietà del consorzio industriale Cacip di Macchiareddu. Due ettari (che si sommano ai 24 già sequestrati nelle scorse settimane) che i Forestali guidati dal commissario Fabrizio Madeddu sospettano essere stati utilizzati per smaltire illecitamente fanghi e scarti di lavorazione della società di proprietà del presidente del Cagliari Calcio, Tommaso Giulini, sentito come testimone nelle scorse settimane dal pubblico ministero ma non coinvolto nell'inchiesta.
L'INDAGINE Pare dunque destinata ad allargarsi l'indagine del sostituto procuratore Cocco, il quale oltre all'inquinamento ha contestato come reati anche il disastro ambientale e l'associazione a delinquere. A metà marzo erano scattati gli arresti su ordine di custodia cautelare del gip Cristina Ornano: tra i dirigenti della Fluorsid e della società di logistica Ineco sette erano finiti in carcere o ai domicliari. Ora si contano nove indagati, sei dei quali ancora ai domiciliari. A lavorare all'inchiesta ci sono anche gli ispettori dell'Agenzia regionale Arpas e quelli dell'Istituto nazionale Ispra, entrambi specializzati in vigilanza ambientale, oltre a quelli del dipartimento di salute pubblica della Asl.
I LABORATORI I sequestri di documenti effettuati ieri nei tre laboratori chimici (tutti in provincia di Cagliari) punterebbero a capire se l'azienda di Macchiareddu abbia rispettato le prescrizioni ministeriali e della Regione. Tra gli obblighi che il ministero dell'Ambiente ha imposto attraverso l'Autorizzazione integrata ambientale ci sarebbe proprio il monitoraggio su fanghi e scarti di lavorazione, masse di materiale da tenere sempre sotto controllo per evitare inquinamenti al terreno e alle falde acquifere.
GLI ACCERTAMENTI Tra interrogatori e ispezioni, la Procura attende anche gli esiti delle nuove analisi autonome effettuate per verificare la qualità dell'aria, del terreno e dell'acqua della zona. I campionamenti e i carotaggi sono stati già fatti nelle aree sequestrate e il pm Marco Cocco ha nominato come consulenti due esperti del Dipartimento di Chimica dell'università di Cagliari, che effettueranno le verifiche. In seguito, ma non ci sono ancora conferme, un'analoga consulenza potrebbe essere disposta anche sulla laguna di Santa Gilla dove il 12 gennaio 2015 sarebbero stati sversati fanghi acidi provenienti dalla Fluorsid ricchi di metalli pesanti, fluoriti e fosfati.
GLI INDAGATI Con la scarcerazione disposta nei giorni scorsi dal gip Ornano dell'ex operaio Ineco, Simone Nonnis, restano sei le persone attualmente ai domiciliari: Armando Bollani (titolare Ineco), Michele Lavanga (ex direttore della Fluorsid), Sandro Cossu (responsabile della sicurezza ambiente dello stabilimento), Alessio Farci (ingegnere a capo della produzione dell'azienda), Giancarlo Lecis (funzionario tecnico della Fluorsid) e l'altro operaio della Ineco Marcello Pitzalis.
Francesco Pinna