Entro luglio la selezione per 14 dirigenti, nei piani un aumento d'organico di 180 persone Regionali, contratto e concorsi Formalizzato l'aumento medio di 93 euro per i 6mila dipendenti Hanno dovuto attendere otto anni, ma ora i 6.062 dipendenti che lavorano tra la Regione e gli enti, le Agenzie e aziende collegate, avranno un nuovo contratto. Dal primo gennaio 2018 è previsto sul loro stipendio un incremento sull'importo medio mensile lordo di 93,44 euro. Quello siglato in Sardegna è il terzo rinnovo firmato in Italia, dopo quelli sottoscritti in Trentino e in Friuli. L'ha annunciato ieri l'assessore agli Affari generali, Personale e Riforma Filippo Spanu.
ACCORDO AL VAGLIO La Giunta ha dato il via libera all'ipotesi di contratto collettivo di lavoro per il triennio 2016-2018 dei dipendenti dell'amministrazione, del Corpo Forestale, degli enti e delle agenzie regionali. Per la definitiva certificazione, l'accordo dovrà ora passare al vaglio della Corte dei Conti. L'impegno finanziario previsto tra contratto, progressioni, reclutamento e categorie protette ammonta a 26.234.000 euro complessivi. Nello specifico, per il rinnovo contrattuale 2016-2018 sono stati stanziati 13.806.000 euro totali, 7.931.000 euro di risorse a regime. Dal primo gennaio prossimo i dipendenti regionali riceveranno dunque un aumento totale sul loro stipendio pari al 4,20%, che comprende il 2,70% di indice dei prezzi al consumo armonizzato per i Paesi dell'Unione (Ipca) e il consolidamento dell'1,50% dell'Indennità di vacanza contrattuale (Ivc).
LA SECONDA FASE L'assessore Spanu ha annunciato anche l'avvio della seconda fase di contrattazione, che prevede la riclassificazione del personale, l'introduzione di nuovi livelli apicali e di vice dirigenza e la disciplina di nuovi istituti contrattuali, come telelavoro e ferie solidali. Prevista anche una fase di reclutamento, per cui sono disponibili 6.600.000 euro per le stabilizzazioni, concorsi per dirigenti e funzionari, che dovrebbero essere banditi entro la fine del mese. Tra le priorità ci sono anche una riorganizzazione della macchina amministrativa e la volontà di dare nuova linfa all'amministrazione. In una nota sottoscritta da Massimo Rocchitta, Ignazio Masala e Alvando Melis, rispettivamente segretari di Cisl-Fp, Fendres-Safor e Siad, si contestano l'insufficienza degli incrementi retributivi e «la sottoscrizione di un nuovo testo senza che siano state convocate tutte le organizzazioni sindacali rappresentative».
IL DIALOGO Ma l'esponente della Giunta Pigliaru ha precisato che il contratto è stato firmato da Uil, Saf, Cgil e Sadirs, che rappresentano il 52,29%, mentre non è stato siglato da Cisl, Fendres, Fedro e Siad, che però raggiungono il 47,72%. Spanu ha colto l'occasione per lanciare un appello ai sindacati che hanno deciso di non sottoscrivere il testo spiegando di essere sempre disponibile al dialogo; «Nella seconda fase di contrattazione cercheremo di lavorare in modo che possa essere siglato da tutte le organizzazioni sindacali. Se ci dovessero essere nuovi spazi finanziari sono pronto a verificare la possibilità di ulteriori miglioramenti». Attualmente alla dotazione organica dell'amministrazione regionale, escludendo i dirigenti, occorrerebbero 400 risorse. In base a quanto stabilito dal turn over sarà possibile, però, coprire circa 180 posti.
Eleonora Bullegas