Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quelle tombe troppo in alto

Fonte: L'Unione Sarda
5 luglio 2017

SAN MICHELE. Rischio di cadute e infortuni, il Comune annuncia lavori e manutenzioni

 

In cimitero fino a sei piani di loculi: le proteste dei visitatori 

 

 

 

La casa del dolore, dove ci si reca per piangere in silenzio i propri cari, capita a volte si riveli di difficile utilizzo. L'immenso cimitero di San Michele, una città che ospita circa 70 mila donne, uomini e bambini vissuti in epoche remote o anche recentissime, è un dedalo di strade che rendono complicato l'orientamento e sono circondate da un numero sempre maggiore di piani sovrapposti di tombe. Da tre a sei livelli di loculi, fino a cinque metri dal suolo se non più. Così accarezzare la foto dei figli, dei fratelli, del marito o della moglie è complicato per chi non ha più la mobilità giovanile e trova altrettanto arduo accendere un cero o cambiare i fiori a quell'altezza. E chi si reca al camposanto protesta. Non da ieri: le lamentele proseguono da anni.
SEI FILE «Oggi siamo arrivati a sei file poco sopra la zona monumentale col pericolo, per chi porta i fiori, di cadere da più di tre metri da terra. Finché non ci scappa il morto. A quando la notizia della disgrazia?», la mail (significativa) inviata a L'Unione Sarda da Gianni Saba. Toni simili a quelli utilizzati ieri mattina da chi, nonostante le alte temperature, è entrato nell'immenso camposanto per andare a trovare i parenti scomparsi. Tonina, passo lento e incerto, è costretta a salire sette scalini per star vicina «a mio marito, morto un anno fa». Qualche problema a una gamba, la donna chiede al Comune di sistemare «scale scorrevoli ovunque, anche nella parte centrale», e di «lasciare aperti tutti i cancelli ogni giorno». A suo dire «i disabili qui dentro hanno problemi», e in passato anche la tenuta delle lapidi è stata carente: «A novembre ne è caduta una trentina».
«TROPPO IN ALTO» Anche qualche scala ha problemi. «Alcune sono rotte», sottolinea Giuseppina Marongiu, costretta ad arrampicarsi «sino al sesto livello» per salutare la madre. In alcune zone del cimitero addirittura «neanche si riesce ad arrivare alla fila giusta, tanto è in alto», denuncia Maria Tecla, «e infatti mia mamma non può venire qui da sola. Ma ci sono problemi anche nella zona destinata ai bimbi nati morti, il terreno non è curato e tante croci sono a terra». Anche la manutenzione di numerose parti in muratura sembra urgente: calcinacci al suolo e ferri a vista non danno l'idea della solidità. «In certe parti sembra stia cadendo tutto», sottolinea Natalina Meloni, in visita al marito coi figli Roberto, Ivan e Maristella Podda. Anche loro puntano il dito sui livelli più alti: «Nella parte vecchia è complicato».
L'ASSESSORE Danilo Fadda, assessore comunale al Personale e agli Affari generali, non nega l'esistenza di alcune difficoltà, legate principalmente alle dimensioni del cimitero e al numero di ospiti («è una città come Quartu»), però sottolinea: «La manutenzione è quotidiana, valutiamo le priorità. Intanto abbiamo approvato un project financing da 1,3 milioni di euro per il secondo forno crematorio. I parenti dei defunti risparmieranno nelle tumulazioni e il Comune non realizzerà loculi in posizioni tanto scomode».
Andrea Manunza