Le direttive della Regione: devono restare dove sono. I Comuni hanno le mani legate L'equilibrio tra ambiente e turismo
L'ideale - secondo le prescrizioni - sarebbe utilizzare per la raccolta mezzi trainati da animali. E comunque, sarebbe auspicabile «sensibilizzare» i fruitori sull'importanza della posidonia, «aumentare la tolleranza».
Ma la Regione evidenzia che gli accumuli di posidonia sulle coste possono causare problemi, insomma, la questione riguarda una serie di aspetti, dalla protezione dell'arenile alla gestione dei rifiuti, dal mantenimento in buono stato di conservazione habitat e specie a fattori di carattere sociale ed economico, «in quanto le coste rappresentano la risorsa più preziosa per il turismo in Sardegna». Così, ecco gli indirizzi operativi per la gestione dei depositi di posidonia spiaggiata, insomma, quello che si deve fare, e il ventaglio delle opzioni non contempla nessun tipo di riutilizzo.
Dunque, i Comuni e i titolari di concessioni demaniali, oltre ovviamente a dover provvedere alla pulizia delle spiagge, possono: mantenere in loco i banchi di posidonia, spostare gli accumuli e riposizionarli nello stesso luogo nel periodo invernale, rimuoverli permanentemente e smaltirli, interrarli, riposizionarli su dune. Seguono dettagliate «indicazioni operative». Comunque - evidenzia l'assessorato agli Enti locali - «la strategia da preferire è il mantenimento in loco», ma nel caso in cui si ritenga «estremamente problematico», per «motivazioni di carattere tecnico che oggettivamente ostacolano la fruibilità della spiaggia nella stagione estiva», bisognerà seguire «istruzioni procedurali e operative» che sono un concentrato di burocrazia all'ennesima potenza.
Per lo spostamento, ad esempio, è obbligatoria la comunicazione a sei diversi enti con la denominazione del sito e l'individuazione planimetrica, l'estensione, le volumetrie stimate, la tempistica, le modalità previste per lo spostamento o il conferimento in impianti di smaltimento. Un'altra serie di documenti dovranno essere inviati a conclusione dell'intervento.