Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il legame del capoluogo con il simbolo della rinascita nel Dopoguerra Settant'anni di Apixedda Dal t

Fonte: L'Unione Sarda
3 luglio 2017

Il legame del capoluogo con il simbolo della rinascita nel Dopoguerra Settant'anni di Apixedda Dal trasporto delle bombole fino al tour turistico 

Basta gridare per strada «Motoape» e osservare: nessuno capirà. Perché da queste parti, da sempre e per sempre, il furgoncino Piaggio derivato dalla Vespa è l' Apixedda , proprio come nel sud-est asiatico - dove trasporta persone - tutti lo conoscono a patto che lo si chiami Tuk Tuk. Settant'anni di Ape, anzi di Apixedda, fanno risuonare nel mondo il nome del nostro Paese grazie a una delle tante creazioni dell'italico genio. A dire il vero, nel 1947 circolavano solo alcuni prototipi in Toscana, mentre la commercializzazione iniziò l'anno seguente, ma cosa cambia? L'importante è festeggiare.
COMPAGNA DI LAVORO Intere famiglie hanno campato e fatto studiare i figli grazie all'Apixedda, che non è più soltanto un mezzo per trasportare cose: ora accoglie i turisti nei giri della città, o microbar che servono cocktail, o piccole cucine che sfornano piatti di street food . Certamente non per Tore Melis, 62 anni, trasportatore sulla piazza da 33, che aspetta (poco, perché le telefonate in arrivo sono continue) i clienti a Su Siccu: «Nel 1984 comprai quest'Apixedda nuova e la pagai 5 milioni e diecimila lire: vollero anche le diecimila, priogosus . Mi rifeci della spesa in due settimane: allora c'era lavoro per decine di noi. Una volta ho persino trasportato due antenne paraboliche alla base aerea militare di Decimomannu. Quasi tutti i miei colleghi, più anziani di me, ormai sono morti, ma la mia Apixedda è ancora qui, a fare il suo dovere. E anch'io: se devi fare un trasloco in Castello o in un vicolo, lei entra e gli altri mezzi no». Gli “gira” ancora bene: arriva una chiamata per il trasporto di una rete e un materasso e l'Ape (pardon, Apixedda), con gli sportelli portati via a un mezzo rottamato dal Comune, scompare nel traffico.
LE BOMBOLE I veri re del furgoncino a tre ruote sono però i rivenditori di gas, tra i quali c'era il padre del musicista e attore cinematografico Giampaolo Loddo, pioniere del cabaret nella neonata Videolina negli anni Settanta («Me la manda, mela, la bombola?»: chi c'era, ricorda senz'altro la sua sgangherata canzone in risposta a “La bombola”, del collega Giulio Manera). «L'Apixedda era adatta al trasporto del gas perché aperta, quindi se una bombola perdeva non si rischiava che scoppiasse il furgone», premette l'attore, 87enne tra pochi giorni, «ma soprattutto costava poco. Ne avevamo due: una per le bombole e l'altra per mio fratello, che usava l'Apixedda 50 per portare il lievito nei panifici del Cagliaritano. Quando andava a Sinnai salutava la famiglia, perché era un viaggio». E mica si trasportavano solo cose: «Certe famiglie, in Apixedda, andavano alla festa di Sant'Arega a Decimomannu: genitori in cabina, figli nel cassone».
I RAGAZZI L'unico “scivolone” della Piaggio, nei settant'anni di onorata carriera di un mezzo che ha un futuro, fu l'Ape Cross: pensata per i ragazzini come alternativa al più pericoloso “motorino”, crollò sullo scarso romanticismo. Pochi giovani hanno invitato una ragazza per un'uscita in Apixedda.
TURISMO Eppure stanno ben comodi i clienti di “Cagliari touring”: così si chiama l'Ape-calessino che trasporta i turisti nel tour delle bellezze della città. È un'intuizione di Claudio Dessì, un tempo venditore di pollame e ora guida turistica a tre ruote. «L'adorano soprattutto i turisti americani, australiani e canadesi, dà loro l'impressione della Dolce vita a Capri. Per le stradine del centro storico è molto adatta, i tre ospiti stanno comodi e vedono tutto. L'Ape è il simbolo della ripartenza nel Dopoguerra: ha consentito a tante persone di lavorare, in città e in campagna».
LA MARINA Sempre in Apixedda, nel '96 un commando della compagnia Lapola partì all'assalto degli studi tv nella sigla di “Videolina okkupata da Lapola”, la prima di una lunga serie di trasmissioni di successo della compagnia. «Alla Marina», ridacchia il leader della compagnia, Massimiliano Medda, «con l'Apixedda si è sempre fatta qualsiasi cosa. Rivendico che noi del rione, da ragazzini, inventammo il bus collettivo. Si doveva giocare a pallone in un altro quartiere? Si cercava qualcuno con il padre dotato di Apixedda e via, tutti nel cassone fino al campo. L'Ape Piaggio», sorride, «l'hanno venduta in tutta l'Italia e sarà pure uguale in tutto il mondo, certo. Ma l'Apixedda, con i suoi usi e costumi, ce l'abbiamo solo noi».
Luigi Almiento