Ogni giovedì negozi aperti fino a mezzanotte e un ricco cartellone di appuntamenti
Il giovedì si tinge di bianco, rosso, verde, blu. Di tutte le sfumature dell'arcobaleno. A ciascun colore, come ormai da tradizione, è abbinato uno degli appuntamenti settimanali con le Notti colorate. La manifestazione organizzata dal Comune, giunta alla sesta edizione, torna ad animare le vie del centro cittadino. La proposta è un mix di shopping, musica, cultura e animazione con l'obiettivo di promuovere la città e il lavoro dei commercianti.
A partire dal 6 luglio e sino al 14 settembre, tutti i giovedì, i negozi chiuderanno a mezzanotte. In via del tutto eccezionale, però, l'anteprima delle Notti colorate è in programma il primo luglio, in occasione della prima giornata dei saldi. Sono diverse le zone in cui si potranno fare acquisti sino alle 24: nel corso Vittorio Emanuele, nel largo Carlo Felice, in via Manno, via Sulis, via Lamarmora, via Garibaldi, via Paoli e via Dante.
In collaborazione con diversi operatori economici e associazioni (Camera di commercio, consorzio Camù, Musei civici, Polo Museale Sardegna Mibact, Confcommercio, Confesercenti, associazioni turistiche private) l'amministrazione cittadina ha pensato a un ricco cartellone di appuntamenti culturali da inserire nel programma. Giovedì 6 luglio si apre all'Exmà la mostra di arte contemporanea internazionale #2 Americas “Sguardi sul mondo attuale”. Seguiranno la personale fotografica di Francesco Zizola (il 20 e 27 luglio) “Sale, sudore e sangue”, ma anche l'apertura (tutti i giovedì fino alla mezzanotte) della Galleria comunale.
Ottantamila brochure informative saranno distribuite tra Cagliari e hinterland e l'auspicio, come ricordato dall'assessora alle Attività produttive e al Turismo Marzia Cilloccu, è che i cittadini preferiscano i mezzi pubblici (potenziati per l'occasione: sei linee del Ctm saranno attive anche dopo la mezzanotte) alle auto. Attirare sempre più turisti è una sfida vincente che Cilloccu rilancia: «Sinora è andata bene, continuiamo a crederci».
Veronica Nedrini