Riapriranno o spariranno i gazebo di viale Buoncammino, di via Roma e del Poetto
Marras: «Non possono essere lasciati in quelle condizioni»
La pausa per il gelato durante una passeggiata in viale Buoncammino. L'acquisto di un giornale straniero all'angolo tra via Roma e via Sassari: due chioschi che, attivissimi in passato, sono diventati un monumento ai tempi andati. E non sono gli unici: ci sono i gazebo di piazza Yenne, di via Ippodromo al Poetto e altri ancora in giro per la città. Mini attività commerciali che, per mille ragioni, non sono più operative. Ma che hanno lasciato i loro scheletri nel centro storico e in periferia.
LA SITUAZIONE I cittadini, ormai abituati, quasi non fanno più caso a queste piccole strutture. Anche perché qualcuna viene, in qualche modo, nascosta: l'edicola all'incrocio tra via Roma e via Giovanni Maria Angioj sparisce dietro gli addobbi floreali sistemati dai gestori del bar che si affacciano proprio là davanti. Non si vedono più neanche le due strutture di piazza Garibaldi. La prima è stata spostata alla fine di via Alghero per consentire i lavori di rifacimento della piazza, in attesa di tornare nella sua sede abituale; la seconda, chiusa ormai da tempo, è definitivamente sparita.
L'AMMINISTRAZIONE Piccoli gazebo che, con le serrande abbassate, non offrono certo una bella immagine della città. Nei mesi scorsi l'assessorato comunale al Patrimonio, competente in materia, ha avviato il monitoraggio di tutte le strutture abbandonate. Terminato questo lavoro (in tempi brevi dal momento che il primo report è stato già preparato ad aprile), il Comune interverrà. Restano gli ultimi dettagli da analizzare. Perché c'è da valutare anche l'eventuale presenza di licenze edilizie.
IL FUTURO E interverrà con un certo vigore. «Intollerabile che quelle strutture siano abbandonate. Ma prima di fare qualunque cosa», interviene l'assessora al Patrimonio Luisa Anna Marras, «dobbiamo analizzare con attenzione ogni singola situazione: c'è, per esempio, da capire se la concessione è scaduta o se, invece, è ancora in essere. Ovviamente, a seconda dei casi, il nostro intervento sarà differente». Nel momento in cui l'attività “investigativa” sarà denitivamente conclusa, i concessionari saranno obbligati a mettersi in regola in tempi brevi.
GLI INTERVENTI Due le strade che saranno percorse dall'amministrazione comunale, a seconda delle diverse situazioni. «Se la concessione è scaduta», riprende Marras, «inviteremo i titolari a rimuovere quelle strutture. E, se non adempieranno all'intimazione, provvederà il Comune, naturalmente rivalendosi in seguito con il responsabile». Se, invece, la concessione è ancora in essere, l'amministrazione inviterà i titolari a riprendere a lavorare. «O, se non lo faranno per qualunque ragione, il Comune ritornerà possesso di quegli spazi». Perché, è vero, alcune di queste strutture non sono certo belle. Ma altre, come il gazebo di piazza Yenne vicino a via Santa Chiara, meritano di continuare a vivere. «Appena ne riprenderemo possesso», conclude Marras, «potremo metterli a bando, dando la possibilità ad altri operatori commerciali di lavorare, facendo funzionare questi spazi».
Marcello Cocco