Scompaiono alcune postazioni storiche: da ieri apposti i sigilli al Caffè Genovese
“Lavori di rimozione della struttura in corso”: il cartello è apparso ieri mattina nel gazebo del Caffè Genovese di via Logudoro. E, giusto per lasciare adito a dubbi, la struttura è stata circondato da un nastro di plastica bianca e rossa. “Colpa” del nuovo regolamento comunale che cancella i gazebo dalle sedi stradali. E la stessa fine hanno fatto anche altre strutture, come quella sistemata in piazza Repubblica dal bar Matta.
Una decisione che, ovviamente, non piace ai diretti interessati. «Perché», spiega Paolina Rivara, «il regolamento non tiene conto delle situazioni diverse che esistono in città. Capisco la necessità di mettere ordine nel centro storico. Ma qui ci sono esigenze differenti. Tra l'altro, il nostro gazebo che esiste da 18 anni ha ottenuto sia le licenze edilizie che il placet della Polizia municipale». Ma dovrà essere rimosso. «Dagli uffici comunali mi hanno fatto sapere che è inutile che presenti l'istanza: non sarebbe comunque accolta».
Rivara è rassegnata, Rosalba Matta, del bar omonimo, invece, è furiosa. «Non tanto per me quanto per i clienti che non potranno più usare una struttura più che decorosa: dovranno eventualmente accontentarsi di ombrelloni, certo non la soluzione ideale in un luogo in cui il maestrale si fa sentire», sospira. Lei non riesce a darsi pace. «Questa decisione non ha senso: qui, certo, non c'è il caos che esiste nel centro storico e io, per evitare qualunque problema, ho sempre chiuso alle 21. Questa è una decisione sbagliata».
Difficile, anzi impossibile che il Comune faccia un passo indietro. Se anche ci fosse la disponibilità, proprio recentemente è arrivata una circolare da Roma: in pratica, per il ministro degli Interni Marco Minnitti, i gazebo nelle sedi stradali sono potenziali obiettivi per attentati terroristici. Dunque pian piano spariranno da tutti i panorami urbani italiani. Cagliari, di fatto, ha solo anticipato i tempi. ( mar. co. )