Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La letteratura dentro il presente

Fonte: La Nuova Sardegna
1 giugno 2009

SABATO, 30 MAGGIO 2009

Pagina 35 - Cultura e Spettacoli

E gli organizzatori di «Chourmo» hanno una trattativa ben avviata con il romanziere uruguayano Eduardo Galeano



Tra gli ospiti Arturo Pérez-Reverte, Corrado Stajano e Igiaba Sciego



Al via il 10 settembre, ci saranno anche Fabrizio Gatto, Stefano Tassinari e Nanni Balestrini

ANDREA MASSIDDA

Ci saranno di sicuro gli scrittori Arturo Pérez-Reverte e Serge Quadruppani, poi il cartografo Philipe Rekacevicz e il giornalista d’inchiesta Fabrizio Gatti. Ma forse - anche se al momento nessuno se la sente di confermarne la presenza - tra il 10 e il 13 settembre nelle stradine del centro storico di Cagliari potrebbe fare la sua apparizione anche il grande Eduardo Galeano, letterato e calciofilo di Montevideo, uno dei personaggi più autorevoli dell’America Latina. Se il sogno dovesse avverarsi - magari il campione Enzo Francescoli, negli anni Novanta mitico regista del Cagliari, dall’Uruguay potrebbe metterci una buona parola - sarebbe l’ennesimo miracolo compiuto dai «ragazzi» dell’associazione Chourmo, che con scarsissimi contributi istituzionali da sette anni s’inventano il festival «Marina Cafè Noir» e sono già riusciti a portare nel popolare e multietnico quartiere cagliaritano signori come Paco Taibo II (ossia il più importante biografo di Che Guevara), Marc Augè (l’inventore del concetto di «non luogo») o - giusto per citare un altro nome diventato in seguito celeberrimo - Roberto Saviano, all’epoca solitario e indisturbato visitatore della città perché il suo best-seller «Gomorra» era appena uscito. Tra gli altri ospiti, Nanni Balestrini, Stefano Tassinari, Igiaba Sciego, Gabriela Ghemardi, Corrado Stajano, Filippo Scozzari e lo scrittore sassarese Alberto Capitta.
Chiamato dai suoi stessi ideatori «festival delle letterature applicate», Marina cafè noir mescola di fatto letteratura, musica e arti varie. E, per quanto sia nato quasi per una scommessa sociale, ora come ora è certamente una delle più importanti manifestazioni culturali della Sardegna. Oltretutto, con la sezione «Baby Cappuccino» ha sempre riservato ampi spazi ai più piccoli. Peccato però che tra gli amministratori pubblici, a vari livelli, non tutti se ne siano accorti. Di sicuro la cosa è sfuggita all’assessorato comunale alle Politiche giovanili, che nei giorni scorsi ha distribuito alle varie kermesse isolane i 150mila euro messi a disposizione dal ministero della Gioventù per chi organizza iniziative rivolte ai bambini, inserendo nella lista dei premiati anche molti nomi meritevoli come «Tuttestorie», Gavoi o Seneghe, ma scordandosi proprio quello di Marina cafè noir. Che fu il primo festival a proporre una rassegna per i piccoli lettori. I volontari di Chourmo tuttavia non fanno drammi. E forti (si fa per dire) dei 50mila euro raccolti l’anno scorso tra Regione, Provincia e Comune, si ripresentano a fine estate con un cartellone dimezzato nella quantità, ma comunque di tutto rispetto.
Lo scrittore spagnolo Arturo Pérez-Reverte, 58 anni, ex reporter di guerra e appassionato studioso della tradizione eroica ispanica, è diventato famoso in tutto il mondo con la saga del Capitano Alatriste e romanzi come «Il maestro di scherma» o il «Il club Dumas», dal quale è stato tratto anche il tratto il film «La nona porta», diretto da Roman Polanski. Piuttosto celebre tra i divoratori di romanzi noir è anche lo scrittore Serge Quadruppani, che oltretutto ha tradotto in francese alcune opere di Marcello Fois e Massimo Carlotto. Tra i personaggi più attesi ci sono però il cartografo Philipe Rekacevicz - che proporrà una mostra più che mai attuale dal titolo «Frontiere, Migranti e Rifugiati» - e il giornalista dell’Espresso Fabrizio Gatti, autore d’inchieste celebri come quella sul trattamento subito dai rifugiati kossovari che cercavano di varcare il confine svizzero, quella sulle condizioni di vita nel Centro di permanenza temporanea di Lampedusa o ancora quella sulla situazione del policlinico Umberto I di Roma.
L’epicentro della manifestazione sarà come al solito il triangolo tra piazza Savoia, piazza Dettori e piazza San Sepolcro, dietro il porto, che si trasformerà in un immenso circo del pensiero e della creatività. «Nell’attesa di allargare le nostre proposte agli altri quartieri storici della città - spiega Giacomo Casti, portavoce di Chourmo - abbiamo pensato di invitare al festival i rappresentanti delle associazioni culturali e sociali di quegli stessi rioni, così che possano farci un quadro della situazione e far nascere sinergie». Si rispetterà, insomma, il senso di questa kermesse popolare, che in poche stagioni - anche grazie alla collaborazione di alcuni commercianti illuminati - ha ridato vita alla quartiere della Marina, destinato altrimenti a rimanere un dormitorio in pieno centro.