Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Successo al Comunale di Cagliari per «Cavalleria» e «Pagliacci»

Fonte: La Nuova Sardegna
1 giugno 2009

DOMENICA, 31 MAGGIO 2009

Pagina 47 - Cultura e Spettacoli

LIRICA






CAGLIARI. È stato un successo completo quello conseguito al Teatro Comunale della Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni e dei Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, con un pubblico numeroso e plaudente a scena aperta ed alla fine dello spettacolo. La serata è iniziata su un tono elevato. La chiarezza di espressione e l’originalità melodica della Cavalleria è stata sempre lineare nella caratterizzazione di gente genuina e semplice, mossa dall’istinto e dalla passione. Ma a teatro ci si reca anche, e soprattutto, per la musica e per le voci: basta che Santuzza, nel corso della sua prima aria «Voi lo sapete, o mamma», esprima la sua disperazione ed è un’esplosione di applausi; così il coro dei paesani, prima di entrare in chiesa e all’uscita dopo la messa di Pasqua; e ancora Turiddu nell’«Addio alla madre», prima del fatale duello che conclude tragicamente l’opera. Apprezzabile il cast capeggiato da Francesco Anile (Turiddu), il quale ha sfoggiato una dimensione straordinaria della sua voce, una facilità di «aggredire» le note acute, un accento verista, ma anche un caldo fraseggio. Ildiko Komlosi, voce gradevole e penetrante, è stata una Santuzza sensibile al fremito sofferto e al trasporto disperato per un amore ormai perduto, mentre gli altri interpreti, Sarah Maria Punga (Lola) e Gevorg Hakobjan (Alfio), hanno delineato i loro personaggi con voce generosa, ricca di accenti.
La serata è proseguita con I Pagliacci, di Leoncavallo (autore anche del testo), al quale si deve riconoscere una intensa ispirazione per le suggestioni che si rilevano in diversi temi, in risoluzioni strumentali e vocali, tali da rendere verosimile la rievocazione di una vicenda realmente vissuta. Il tenore Piero Giuliacci (Canio), il soprano Amarilli Nizza (Nedda, la moglie) e Gevorg Hakobjan (Tonio), hanno modellato i loro personaggi in modo piuttosto incisivo, sia per il fraseggio, sia per la versatile intelligenza scenica. Hanno completato degnamento la Compagnia Gregory Bonfatti (Peppe) e Luca Salsi (Silvio, amante di Nedda). La regia di entrambe le opere è stata di Lorenzo Mariani il quale, avvalendosi delle scene e dei costumi di Maurizio Balò e le luci di Guido Levi, ha realizzato l’allestimento del Teatro Massimo di Palermo in modo davvero apprezzabile, grazie anche a Luciano Cannitto con la sua bella coreografia ne I Pagliacci.
Fra gli artefici delle buone cose che hanno determinato il successo, infine, il coro e l’orchestra con il maestro Marko Letonja, il quale ha dato un saggio di bravura, non soltanto per i ritmi e lo stacco dei tempi, ma per l’acume con cui ha colto ogni particolare momento, a volte melodiosamente espressivo o patetico, a volte drammaticamente esasperato, con un’interpretazione della «Giovane scuola italiana» fra le più felici.