Il terriccio e le trincee sono un serio pericolo per ciclisti, scooteristi e automobilisti
Dopo la sistemazione dei cavi l'asfalto non è stato ripristinato
La fibra ottica sarà pure il metodo più rapido per trasmettere dati ma potrebbe diventare anche il sistema più veloce per spedire ciclisti e scooteristi all'ospedale. In alcune vie cittadine le trincee per la sistemazione dei nuovi cavi di Open Fiber (un'azienda partecipata al 50% da Enel e al 50% da Cassa depositi e prestiti) non sono state ripristinate e gli scavi si sono trasformati in trappole micidiali non solo per le due ruote. Il terriccio rosso, soprattutto nelle curve e nelle strade in pendenza, si deposita sull'asfalto e lo rende sdrucciolevole, tanto che anche gli automobilisti hanno difficoltà a mantenere il controllo del volante.
IL LUOGO DEL “DELITTO” Da sei mesi gli operai incaricati dall'Open Fiber sono al lavoro in diverse zone della città per sistemare la fibra. Hanno due possibilità: la prima (la più semplice) sfrutta i sottoservizi, la seconda prevede il taglio del manto stradale. In quest'ultimo caso, una volta sistemati i cavi è necessario ricoprire la buca con un particolare terriccio rosso per poi procedere alla stesura dell'asfalto. Un'operazione che - avevano garantito i responsabili di Open Fiber - sarebbe dovuta durare pochi giorni. Così non è nella zona di via Dei Punici. La situazione, in una delle parti più belle della città, è esattamente come l'ha raccontata il mese scorso un cronista del giornale: buche, strade polverose e alto rischio di cadute per i motociclisti. «Sono stato costretto a comprare uno scooter a tre ruote», racconta Giovanni Rubinu, ex bancario che abita in via Bainsizza. «Non sono più giovanissimo e con le strade in queste condizioni rischio di sfracellarmi sull'asfalto. Il terriccio è terribile e i tagli sembrano binari, dai quali una volta entrati è impossibile uscire, fatti apposta per le ruote delle moto». Una signora con spiccato accento francese è furente: «Ci avevano assicurato che avrebbero sistemato le cose in pochi giorni. È una vergogna».
L'AMMISSIONE La pericolosità delle strade dopo la posa dei cavi è arrivata anche al comando della Polizia municipale. «Abbiamo ricevuto decine di segnalazioni ed emesso molte sanzioni nei confronti della ditta che stava eseguendo i lavori», dicono da via Crespellani. Evidentemente le multe non sono sufficienti. «Purtroppo in alcune zone, dopo lo scavo, non è ancora stato ancora sistemato l'asfalto», afferma Fabrizio Marcello presidente della commissione comunale al Patrimonio. «Stiamo sollecitando Open Fiber affinché provveda all'intervento. A Is Mirrionis e Mulinu Becciu con le operazioni di scavo, posa in opera e ripristino tutto è filato liscio». L'obiettivo dell'azienda è sistemare 440 chilometri di rete interrata e 60 di rete aerea che consentiranno di raggiungere 66 mila abitazioni, entro marzo 2018. «Dopo un intoppo iniziale e svariate multe dei vigili urbani i lavori si sono regolarizzati», dice la vice sindaca Luisa Anna Marras. «Stanno procedendo rapidamente. Oltre il 50 per cento delle opere è stato realizzato e sono in corso le contrattualizzazioni». Si sono dimenticati delle strade di Tuvumannu? «Abbiamo segnalato il problema, aspettiamo l'intervento».
LE SCUSE «Nelle scorse settimane abbiamo interrotto il rapporto di collaborazione con la ditta che stava lavorando nella zona di via Bainsizza e abbiamo riavviato le procedure per l'assegnazione dell'appalto», fanno sapere da Open Fiber. «A breve i lavori riprenderanno per finalizzare la posa della rete in fibra ultraveloce e per il ripristino definitivo dell'asfalto. La sistemazione dell'intero manto stradale sarà, come sempre, a carico di Open Fiber: ci scusiamo per i disagi e ringraziamo i cittadini per la pazienza».
Andrea Artizzu