La denuncia: cozze di Santa Gilla, drastico calo nei consumi dopo il caso Fluorsid
Il presidente del Consorzio ittico: "La nostra è una produzione di altissima qualità, mai un problema nei controlli, ma adesso la gente compra i mitili di Olbia"
CAGLIARI. Dopo gli arresti per l'inchiesta sulla Fluorsid di Macchiareddu, la richiesta di cozze allevate nello stagno di Santa Gilla è diminuita in modo drastico.
La ho denunciato Emanuele Orsati, presidente del Consorzio Ittico Santa Gilla, intervenendo nel corso della conferenza stampa del Pd a cui ha preso parte anche l'assessora all'Ambiente, Donatella Spano.
«Abbiamo avuto un grosso danno dalla diffusione delle notizie in cui si parla di inquinamento - ha spiegato - è chiaro che il consumatore non è rincuorato, né invogliato a mangiare le nostre cozze, le nostre vongole e il nostro pesce. I clienti passano oltre e cercano subito i mitili di Olbia».
Eppure, ha puntualizzato Orsati, «la nostra è una produzione di altissima qualità. Applichiamo un regime di autotutela per cui due volte alla settimana inviamo i campioni in laboratori, nel caso riscontrassimo valori non conformi ci sospendiamo e non aspettiamo che lo faccia la Asl».
E sinora, compreso quindi il periodo in cui è scattata
l'inchiesta, i valori sono risultati regolari. Questo è dimostrato anche dai controlli effettuati dall'assessorato della Sanità nella laguna di Santa Gilla nel 2015 e dall'inizio dell'anno. In tutto 140 campionamenti, 37 nel 2015 e 103 nel 2016, dai quali non è emersa alcuna non conformità.