M a quale omaggio al cognome di Clorinda, ci chiamiamo così perché nella musica da camera è l'incontro tra il violoncello e il pianoforte a rappresentare la perfezione». Scherza Robert Witt con la collega Clorinda Perfetto sul nome del loro ensemble: il Duo Perfetto, per l'appunto, di recente trionfatore al concorso internazionale Tim svoltosi a Torino.
Per la dodicesima tappa della stagione concertistica del teatro Lirico di Cagliari, in programma domani alle 20.30, il violoncellista nato nel 1971 a Dresda, in Germania, e la pianista cagliaritana, classe 1981, ambedue prime parti dell'orchestra del teatro, eseguiranno la Sonata in sol minore per violoncello e pianoforte op. 65 e la Introduzione e polacca brillante in Do maggiore op. 3 di Chopin, la Sonata n. 1 per violoncello e pianoforte op. 63 di Kapustin e, in conclusione, Porgy and Bess Suite di Gershwin.
Maestri, per la prima volta voi due soli al cospetto della platea cagliaritana.
«Giochiamo in casa, ma è una responsabilità in più. La sfida sarà quella di soddisfare, da un lato, le aspettative del nostro pubblico, quello che già conosce il Duo Perfetto. Dall'altro, dovremo stupire gli habitué del Lirico, notoriamente esigenti».
Che concerto sarà quello di domani sera?
«A due facce. Se con le musiche di Chopin ci immergeremo nelle atmosfere del romanticismo ottocentesco, gli effetti speciali li avremo coi brani di George Gershwin e Nikolai Kapustin. Ai lavori di quest'ultimo siamo affezionati, ammiriamo la sua modernità nel creare un ponte tra mondi in apparenza distanti fondendo la tradizione musicale dell'est con le sonorità del jazz americano».
I colleghi professori d'orchestra fanno il tifo per voi?
«Altroché. La squadra è affiatata, osservazioni e consigli sono graditi. Idealmente saliremo sul palco anche per loro, siamo riconoscenti per il sostegno dimostrato in questa come nelle precedenti occasioni. Non in tutte le orchestre sinfoniche si avverte lo stesso clima di armonia e collaborazione».
Fabio Marcello