Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Largo, rivolta contro gli ambulanti

Fonte: L'Unione Sarda
1 giugno 2009

Lettera-esposto dei commercianti a Procura della Repubblica, Questore e Prefetto

Intimidazioni e concorrenza sleale: «Regole calpestate»

«Sempre più spesso siamo oggetto di atti di prepotenza da parte di chi, anche fisicamente, si fa sempre più minaccioso».
Innanzitutto, i numeri: trentadue ambulanti extracomunitari (Africa sahariana in maggioranza schiacciante, più quattro pakistani) in quattrocento metri, su un marciapiede largo poco più di due metri, al netto delle aiuole. In vendita, su lenzuola bianche che all'occorrenza diventano fagotti («servono per raccogliere tutto e scappare quando arrivano i vigili», spiega qualcuno) ci sono borse, maglioni che sfidano i trenta gradi all'ombra, occhiali, scarpe e polo a righe delle griffe più ricercate. Rigorosamente false.
LA PROTESTA Dall'altra parte, i commercianti del Largo Carlo Felice: bar, negozi d'abbigliamento, gioiellerie, ottici e rivendite di tessuti. Sono stati loro, in una lettera-esposto indirizzata a procura della Repubblica, prefettura e forze dell'ordine, a denunciare: «Sempre più spesso siamo oggetto di piccoli e grandi atti di prepotenza, scherno e derisione da parte di chi, anche fisicamente, si fa sempre più minaccioso». Insomma, gli ambulanti abusivi occupano la strada e cercano di dettare legge.
SPREGIO DELLE REGOLE Come viene raccontato nelle quattro pagine di sfogo anonimo: «In queste aree di vendita viene esposta merce palesemente contraffatta, in evidente spregio delle norme amministrative e penali». Non solo. Oltre alla «occupazione abusiva di suolo pubblico», ci sono altre conseguenze: «Concorrenza sleale nei confronti delle attività commerciali e imprenditoriali, con un danno per chi paga le tasse regolarmente, vende merce regolare, contribuendo al sostegno delle imprese e del made in Italy, mantiene in ordine le principali vie della città contribuendo al decoro urbano e dà lavoro a centinaia di persone».
TURISTI SORPRESI E le lamentele arriverebbero direttamente dai turisti, che notano «degrado, sporcizia e disagi della via». Tre voci, raccontano i commercianti, a cui contribuiscono anche i due mendicanti tedeschi che da mesi chiedono l'elemosina di fronte ai cancelli della chiesa di Sant'Agostino.
PAURA DI RITORSIONI La notizia dell'esposto è già arrivata agli ambulanti: «Appena hanno saputo della lettera, hanno chiesto immediatamente chi l'avesse scritta. Abbiamo paura», aggiunge un negoziante, che chiede di restare anonimo per «paura di ritorsioni. Credetemi, ho motivo di preoccuparmi».
Ma ci sono anche voci neutrali: «Non ci hanno dato mai fastidio, anche perché qui di fronte non c'è nessun ambulante», precisa la titolare del negozio d'abbigliamento Max & co.
GENERAZIONE AGGRESSIVA Roberto Deliperi, dietro al bancone del suo negozio di tessuti, spiega: «Prima erano solo 5 o 6, ora hanno invaso la strada. Io non mi voglio schierare, sto dalla parte del buon senso: non ho nessun problema con loro, ma so che le nuove generazioni di senegalesi sono più aggressive. È una questione di educazione. Sono stati i connazionali anziani a raccontarmelo. Anche loro sono preoccupati».
MICHELE RUFFI

30/05/2009