SAN MICHELE. Dopo le proteste degli operatori interviene la Confcommercio
Venditori ambulanti in piazza:
non c'è un Piano di utilizzo
Da una parte c'è il rischio sfratto per gli ambulanti di piazza San Michele, dall'altra un Piano delle aree scomparso nel nulla. In mezzo i lavori ancora in corso sul piazzale davanti alla chiesa della Medaglia Miracolosa, chiusa ormai da due anni. Troppi per i venditori storici, dirottati oltre la strada e preoccupati per il loro futuro, e abbastanza per far scendere in campo le associazioni di categoria: «È un problema grave che riguarda tutta la città».
IL CASO Mentre la piazza del quartiere è ancora imprigionata nella rete metallica, all'esterno il malumore cresce. Da quando sono iniziati i lavori di riqualificazione - con muraglia inclusa - le bancarelle hanno trovato spazio tra la banca e il market nel marciapiede opposto. Convinti di riprendere le postazioni originarie una volta completata l'opera, gli ambulanti hanno fatto buon viso a cattivo gioco ma ora temono per il loro futuro e si preparano alla contromossa. «Con le buone o con le cattive riprenderemo la nostra piazza», avevano annunciato qualche giorno fa. E l'intenzione è sempre la stessa. Intanto scendono in campo anche le associazioni di categoria.
CONFESERCENTI «Il problema non riguarda solo piazza San Michele», sottolinea Nicola Murru, direttore provinciale della Confesercenti. «Anni fa si era iniziato a parlare con l'amministrazione di un Piano delle aree, avevamo fatto anche una sorta di mappatura degli spazi comunali che avrebbero dovuto ospitare i vari mercatini rionali ma è rimasto tutto sulla carta», spiega. «Chiediamo che quel progetto venga ripreso, rappresenterebbe un ottima opportunità: creerebbe un servizio pubblico e occasioni di lavoro per tanta gente».
ANVA Interviene anche Marco Medda, presidente dell'Anva (Associazione degli operatori su area pubblica): «Quel Piano, concordato con la precedente amministrazione, aveva l'ambizione di creare oltre mille e cinquecento posti di lavoro, riversando gli stessi numeri nell'abusivismo così visibile nelle nostre strade», polemizza. «Il caso più eclatante è il mercatino domenicale di viale Trieste ma si parla di una situazione estremamente precaria che interessa tutta la città», polemizza. «Ora più che mai c'è la necessità di riprendere il Piano e di farlo diventare finalmente realtà», sentenzia. «In ogni caso siamo a disposizione per un confronto con il Comune per trovare soluzioni, in particolare per risolvere il problema di una sacca di abusivismo che esiste ma per la quale si possono trovare diverse possibilità per permettere a queste persone di lavorare in regola e di sopravvivere in un momento storico così difficile».
Sara Marci