Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ascensori, ora c'è l'accordo

Fonte: L'Unione Sarda
7 giugno 2017

CASTELLO. Compromesso tra Comune e Soprintendenza. Delibera dell'assessora Marras

 

Impianti più leggeri e a tempo: tra cinque anni nuovo bando 

 

Il braccio di ferro tra Comune e Soprintendenza è finito ieri sera con un patto a tempo che ha dato il via libera agli ascensori in Castello. Per trovare un accordo - dopo settimane di tensioni e interpretazioni su cosa è impattante e cosa non lo è - l'assessora ai Lavori pubblici Luisanna Marras ha firmato la delibera che mette la parola fine alla faccenda, almeno fino al 2023. Per la loro installazione serviranno circa sei mesi.
Tutti hanno fatto un passo indietro: la Soprintendenza ha detto sì al progetto ma a condizione che l'amministrazione alleggerisca la struttura degli impianti - che saranno in vetro e acciaio - e si impegni a sostituirli entro cinque anni dalla messa in funzione nell'ambito di un nuovo piano di accesso al quartiere storico della città.
L'ACCORDO Si tratta di un'autorizzazione alternativa alla conferenza di servizi che è rimasta impantanata sulla questione dell'impatto sul paesaggio. «Abbiamo lavorato in silenzio e siamo giunti alla conclusione che fosse meglio risolvere un problema per volta. In questo momento l'esigenza era quella di porre rimedio all'isolamento di Castello, nel frattempo cercheremo una soluzione migliore», spiega la titolare dell'assessorato.
Al Comune sono stati concessi cinque anni, necessari per ammortizzare il costo del progetto, durante i quali dovrà essere messo a punto un piano che individui nuovi metodi per raggiungere il quartiere arrampicato nel cuore antico di Cagliari. «Gli ascensori sono mezzi meccanici ai quali saranno affiancati altri sistemi che rientrino in uno studio sulla mobilità sostenibile», continua l'assessora.
LA BOCCIATURA La presa di posizione del soprintendente Fausto Martino era arrivata alla vigilia di Pasqua: «Il progetto dei nuovi impianti è troppo impattante dal punto di vista paesaggistico» aveva sentenziato prima di invitare il Comune a ripensare gli impianti. La replica del sindaco non si era fatta attendere. A stretto giro di posta Massimo Zedda aveva esortato tutti i soggetti coinvolti a «non limitarsi a dire che una cosa non si può fare, ma a proporre soluzioni alternative». Da quel momento - erano i primi di maggio - è iniziato un confronto serrato che solo la delibera di Marras è riuscita a chiudere. «Entro domani il dirigente firmerà la pratica e a quel punto si potrà procedere con i lavori».
IL PROGETTO In attesa di conoscere in quale modo verranno «alleggerite le strutture» resta il progetto che sarà una buona base sulla quale lavorare. Il costo totale dell'operazione supera il milione di euro (1.064.994) e prevede la sostituzione dei quattro ascensori (nella Passeggiata coperta di via del Fossario, nel Terrapieno - piazzale Mundula, in viale Regina Elena e l'impianto delle scalette Santa Chiara). I vecchi impianti (spesso fuori uso a causa di problemi meccanici) verranno smantellati per fare spazio a quelli nuovi con motore elettrico “assiale a magneti permanenti, alimentato con variatore di flusso”. La cabina è prevista in pannelli e struttura in acciaio, dotata di aperture che consentano la circolazione naturale dell'aria. La parete interna dalla parte del muro in cemento armato, mentre il resto della struttura in acciaio e cristallo.
LE TORRI Le “capsule” si muoveranno all'interno delle torri, proprio quelle che avevano fatto storcere il naso al soprintendente, convinto che fossero troppo impattanti. Potrebbe essere proprio su questo aspetto che i tecnici dovranno mettere a frutto la propria abilità per rendere tutto «più leggero». Almeno fino al 2023, quando gli impianti dovranno essere sostituiti di nuovo.
Mariella Careddu