Il sorprendente concerto di Gianfriddo nelle celebrazioni per i 60 anni del mercato
Non solo Bach. Ci saranno anche John Lennon, Stevie Wonder, Richard Rodgers, Paul McCartney, Mitchell Peters, per citarne alcuni. Dopo aver portato la lirica in riva al mare, al Poetto, i musicisti del Teatro lirico sbarcano al mercato, tra i banchi del pesce e quelli della frutta e verdura. L'occasione è rappresentata dalla festa dei 60 anni di un pezzo di storia della città, il mercato di San Benedetto (per tutti i cagliaritani, solo San Benedetto), due piani ricchi di aneddoti, di volti e di colori, luogo di incontro e “di mercato” per più di due generazioni di cagliaritani.
Ad aprire il sipario, questa mattina alle 11, saranno la marimba e le multipercussioni di Filippo Gianfriddo, musicista toscano di 42 anni, che vive da più di 20 a Cagliari. Un concerto divertente e coinvolgente, che lascerà a bocca aperta anche per gli strumenti “non convenzionali” che l'artista suonerà tra i box: un grande barattolo di acciughe, qualche pentola, un vecchio fusto di birra e le maschere di Ottana ( boes e merdules ). Basterà questo, oltre al talento, naturalmente, per riadattare vari pezzi di letteratura, come Rhythm Song di Paul Smadbeck o Yellow after the Rain di Mitchell Peters. «Non si tratta di strumenti veri e propri, naturalmente, ma di oggetti che hanno un forte legame proprio con il mercato da cui si possono tirare fuori tanti suoni diversi e affascinanti». Strumenti della quotidianità, quindi, che sembrano perfetti per uno spettacolo in cui la parte visiva avrà molto peso e che Gianfriddo utilizza con la sapienza di un musicista professionista. «Le percussioni sono uno strumento in continua evoluzione», dice. «Non è soltanto la “nota” che conta ma è la potenzialità dell'effetto sonoro». Può bastare anche un barattolo di latta, quindi, per suonare la musica classica. «La musica è innovazione, studio tutti i giorni sei ore al giorno per questo. È mio desiderio far sì che la musica classica sia sempre più vicina al sentire dei giovani». Un bell'impegno, come si fa? «Intanto spiegando che musica classica non è solo Verdi, Mozart o Rossini. È sicuramente quella, ma è anche altro. Se riusciremo ad ascoltare i giovani, allora saremo in gradi di avvicinarli e coinvolgerli».
Per questa occasione, Filippo Gianfriddo suonerà anche un brano scritto per il mercato di San Benedetto: si intitola Mercato SB60 ed è «un pezzo che nasce sulla base di un bolero e che eseguirò per la prima volta». Un modo per testimoniare il suo affetto alla città che lo ha adottato. «Ho scelto Cagliari due volte», dice. «La prima, quando nel 1997 ho vinto il concorso al Teatro lirico. La seconda, quando dopo aver vinto il concorso alla Scala di Milano, ho scelto comunque di tornare a vivere a Cagliari».
La festa a San Benedetto con i musicisti del Teatro Lirico continuerà, poi, nel pomeriggio: alle 17, infatti, il Quintetto di Ottoni, composto da Lorenzo Panebianco (corno), Vinicio Allegrini (tromba), Luigi Corrias (tromba), Luca Mangini (trombone), Claudio Lotti (basso tuba), suonerà brani celebri, canzoni e motivi da famose colonne sonore di film, come Stardust, di Hoagy Carmichael-Mitchell Parish, Fuga BWV578 di Johann Bach, Yesterday di John Lennon-Paul McCartney, Tango di David Short, Round Midnight di Thelonius Monk-Cootie Williams, The Pink Panther Theme di Henry Mancini, ma anche la bellissima No Potho Reposare “A Diosa” di Giuseppe Rachel-Salvatore Sini.
Mauro Madeddu