Settanta immobili all'asta, altri offerti ai Comuni a prezzo simbolico
Palazzi, alberghi, case coloniche, terreni, campi sportivi, negozi, una serie di immobili di proprietà pubblica arrivano sul mercato per essere venduti al miglior offerente. Gli obiettivi sono diversi: valorizzare vecchie strutture abbandonate a fini turistici o sociali, agevolare i Comuni in nome del federalismo demaniale, fare cassa, liberarsi di pesi che succhiano soldi e non producono. «Il senso generale», spiega l'assessore agli Enti locali Cristiano Erriu, «è quello di muovere il patrimonio regionale e far sì che tutto venga messo a valore. Per farlo, abbiamo diversi strumenti a disposizione». Così, ecco l'elenco dei “nuovi” beni da alienare nel 2017, poi, un'altra lista di edifici e aree da cedere ai territori al valore simbolico di 1 euro, ancora, i progetti che si ispirano a quello che sta facendo l'Agenzia del Demanio con “Cammini e Percorsi”, cioè concessioni gratuite di 9 anni più 9 a giovani imprenditori di pezzi minori, e la creazione della rete dei bunker (vedere articolo pagina a fianco).
L'OPERAZIONE «Certo, non sono operazioni facili, spesso le aste vanno deserte, ma un po' di cose si stanno sbloccando», spiega Erriu. «Nel 2016, da una serie di vendite in tutta l'Isola, la Regione ha guadagnato 6 milioni 698 mila 706 euro, dei quali la maggior parte (circa 5 milioni) dall'ex autoparco Ersat di viale Calamosca a Cagliari, acquistato da una società che vuole realizzare un'attività commerciale». L'elenco «viene aggiornato di anno in anno», ricorda l'assessore, «la Regione ha un patrimonio che vale 800 milioni di euro che produce pochissimo reddito e costa invece 4 milioni soltanto di imposte. Portiamo avanti “In Paris”, il piano di dismissione inserito nel Programma di sviluppo 2014-2019 approvato dal Consiglio regionale». L'intento «è incassare denaro e avere quindi un canale alternativo per finanziare politiche regionali, inoltre, dobbiamo disfarci di quello che non ci serve e consegnare ai Comuni beni utili a progetti sociali e alla creazione di posti di lavoro». Il primo bene della lista è ancora la vecchia sede dell'assessorato al Lavoro, sul quale sono anche in corso trattative con il Demanio, che ha proposto alla Regione uno scambio: l'Agenzia (cioè lo Stato) consegnerebbe l'ex carcere di Buoncammino e prenderebbe l'edificio di piazza Giovanni XXIII per farci suoi uffici, pagando di tasca propria la ristrutturazione. Tra gli altri beni da alienare - una settantina in totale - ci sono le aree ex Ersat di viale Monastir, un negozio in via Manno, la Batteria Lostia, gli alloggi del personale nel Lungosaline, fabbricati in viale Colombo a Cagliari; l'hotel Miramare di Bosa, l'albergo ex Esit a Santa Caterina (Cuglieri), il Villa Fiorita a Sorgono, il Noccioleto a Tonara, il Bellavista a Fertilia, il complesso turistico della Marina di Sorso, l'azienda agricola Surigheddu e Mamuntanas, un locale commerciale a Porto Cervo.
GLI ENTI LOCALI L'hotel San Leonardo a Santu Lussurgiu, inizialmente tra i beni da mettere all'asta, è stato invece destinato - su richiesta della terza Commissione consiliare guidata da Franco Sabatini (Pd) - all'amministrazione. «Andate a vedere sul sito “Sardegna abbandonata” in che condizioni è questo ex albergo Esit», sottolinea il sindaco, Diego Loi, «costruito nei primi anni Cinquanta, è stato frequentato per molto tempo e ora, dalla fine degli anni Ottanta, è chiuso e pian piano cade a pezzi. Non solo, deturpa lo splendido paesaggio in cui è inserito. Noi abbiamo un progetto pubblico-privato, con imprenditori sardi, per riaprirlo».
Tra gli immobili che la Regione darà ai Comuni al prezzo simbolico di un euro c'è anche la grande area parcheggio di viale La Playa a Cagliari. «La nostra idea è quella di attuare un progetto sperimentale di intermodalità», spiega la vice sindaca e assessora alla mobilità Luisa Anna Marras. «In sostanza, nell'ambito dei molti interventi di pedonalizzazione che stiamo promuovendo in città, creeremo un punto in cui si incontrano diversi sistemi, ci saranno le fermate degli autobus, le rastrelliere per le biciclette, le stazioni del car-sharing, alcuni parcheggi per le automobili, inoltre, l'area è vicinissima alla stazione, dunque anche il trasporto ferroviario sarà connesso».
Cristina Cossu