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Garanzia Giovani, contratto indeterminato per 5mila ragazzi

Fonte: web SardegnaOggi.it
31 maggio 2017

 

Garanzia Giovani, contratto indeterminato per 5mila ragazzi
Garanzia Giovani, Contratto di ricollocazione e Flexicurity. Ecco i risultati delle politiche per il lavoro in Sardegna.



CAGLIARI - Le politiche regionali per il lavoro sono misurabili. I report arrivano da organismi indipendenti (Accenture Analytics e Asvapp) e secondo la Regione "rivelano che le azioni adottate hanno raggiunto in molti casi risultati buoni e, in certi casi, addirittura sorprendenti. In particolare i report mostrano che i destinatari che hanno aderito alle tre politiche del Lavoro esaminate ottengono risultati migliori nel cercare l'impiego, rispetto a chi, nelle stesse condizioni, non ha aderito".

"Le politiche attive per il lavoro e la flexicurity sono punti chiave nel nostro programma di governo e queste cifre mostrano che stiamo andando nella direzione giusta", spiega il presidente della Regione Francesco Pigliaru. "Siamo andati oltre le politiche passive, cioè il semplice sostegno dato alle persone per rimanere a casa anche per anni, che determina perdita di professionalità e uscita dal mercato del lavoro. Con le politiche attive affianchiamo chi è in difficoltà, e lo aiutiamo ad essere più occupabile".

"Diffondiamo questi dati per dare piena e completa informazione sulle misure che abbiamo adottato e sui loro effetti", dice l'assessora del Lavoro Virginia Mura. "Ci sembra utile, oltre che doveroso, anche per smentire i pregiudizi che, in questi anni, abbiamo visto riprodursi acriticamente".

GARANZIA GIOVANI. Promosso dall'Ue come risposta alla crisi dell'occupazione giovanile, il Piano Garanzia Giovani è rivolto ai giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non frequentano alcun corso di istruzione o formazione (Neet). La Sardegna risulta essere la regione che ha la migliore performance (in percentuale rispetto alle adesioni) in quanto a prese in carico ed assunzioni.  In Sardegna gli iscritti al programma sono stati 51.295, di cui il 51% ragazze. A seguito della "presa in carico" dai Centri per l'Impiego, 25.585 ragazzi (circa il 50% degli iscritti totali) sono stati avviati al lavoro e, al 28 aprile scorso, il 59% di questi – pari a 15.044 persone – risultavano ancora occupati, e 5.265 con contratti a tempo indeterminato.

 

Il contratto di ricollocazione invece si concluderà nel mese di dicembre 2017, ed è destinato a 2.708 lavoratori beneficiari della prima concessione della mobilità in deroga, dunque fuoriusciti dal mercato del lavoro da un periodo relativamente breve. I 1.421 lavoratori che hanno aderito hanno potuto scegliere una delle 47 agenzie private accreditate all'erogazione di servizi per il lavoro (per ricevere orientamento, facilitazione all'incontro domanda-offerta e accompagnamento al lavoro). Sono stati firmati 1.241 contratti di ricollocazione e 1.137 piani di reinserimento. Dopo sei mesi dalla presa in carico "la probabilità di trovare un lavoro – scrive l'Asvapp nel suo report – è pari al 15,5%, mentre sarebbe stata del 10,3% in assenza di CRiS, mentre dopo nove mesi l'effetto stimato sale a circa il 21,3%".

Flexicurity. Programma regionale destinato al reinserimento dei lavoratori fuoriusciti dagli ammortizzatori sociali in deroga, la misura ha riguardato una platea di 4.821 lavoratori, 3.082 dei quali hanno aderito: il 52% di loro ha un'età superiore ai 45 anni, e nel 70% dei casi possiede la sola licenza elementare o media.
Il 43% degli aderenti a Flexicurity sono stati avviati al lavoro (contro il 28% dei potenziali destinatari che non hanno aderito). Al 28 aprile scorso, 786 lavoratori risultavano ancora occupati, dei quali 298 a tempo indeterminato.
1.260 lavoratori, nel percorso di Flexicurity, hanno partecipato a un tirocinio presso un'azienda: per il 42% di loro è conseguito un avviamento al lavoro e nel 66% di questi casi restano occupati al 28 aprile. Il tirocinio – emerge dal report Accenture Analytics – dà risultati migliori se l'assunzione è effettuata dallo stesso soggetto ospitante: in questo caso i lavoratori restano occupati nell'84% dei casi, e con l'86% di assunzioni a tempo indeterminato.