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Gli ospiti più attesi arriveranno oggi, a bordo di un Viking 52 piedi: una barca da pesca d'altura, sedici metri di vetroresina iper-attrezzati, sogno di ogni pescatore. A bordo ci sarà un equipaggio di russi, unici stranieri che parteciperanno al secondo “Fishing ability”, che per l'edizione 2009 prenderà il nome di primo trofeo “Città di Cagliari”. Una gara di traina in due specialità (costiera e d'altura) alla quale parteciperanno 22 equipaggi, in gran parte sardi.
«Sarà il primo di una lunga serie», ha annunciato ieri l'assessore allo sport Nanni Floris, durante la presentazione ufficiale della manifestazione. E per la prima volta parteciperà alla sfida anche un equipaggio di sportivi disabili, dopo il “fuori-gara” dell'anno scorso: «Gareggiamo come tutte le persone, sono contento di poter dire che Cagliari è più avanti rispetto ad altre realtà nazionali da questo punto di vista. Questa è una competizione innovativa», ha ricordato Carmelo Addaris, presidente della Sa.Spo. società sportiva composta da disabili.
L'ORGANIZZAZIONE Nella darsena di via Roma verrà allestito il villaggio d'accoglienza per equipaggi e visitatori: domani prime uscite in mare con gli atleti della Sa.Spo, domenica la prima sfida, che inizierà alle 6,30 del mattino. Quattro i campi di gara: il primo costeggerà quasi tutto il Golfo degli Angeli, dal pontile al nono chilometro sulla Sulcitana fino a Capo Boi. Le barche d'altura metteranno in acqua le lenze a largo dell'Isola dei Cavoli, in tre rettangoli a est e a sud dell'isolotto. Tonni, lampughe e pesci serra: questi gli obiettivi dei pescatori, che riceveranno un punto per ogni grammo di peso. «Tutto il pescato verrà venduto e il ricavato sarà destinato alla beneficenza», ha aggiunto Nicola Vacca, presidente dell'associazione Acquarius, che insieme alla Ibs yachts e agli sponsor organizza la manifestazione. Che guarda al futuro, come chiarisce il sindaco Emilio Floris: «Altre zone della Sardegna hanno un ritorno economico e turistico importante dalle gare di pesca. Per noi è difficile avere una ricaduta positiva nei primi anni, ma con una buona organizzazione possiamo ben sperare». ( m. r. )
29/05/2009