Cambia l'approccio degli investimenti regionali nel settore: stop ai contributi a pioggia
Ti do i soldi ma una parte ti arriverà solo se promuovi la Sardegna e porti un risultato tangibile. Dopo i decenni dei contributi a pioggia, l'assessorato regionale al Turismo prova (finalmente) con più convinzione a legare i finanziamenti concessi ai benefici ottenuti dalla collettività in termini di arrivi turistici, posti letto occupati, posti di lavoro creati e via elencando. Quasi come fa qualunque azienda privata quando investe.
Un approccio avviato lo scorso anno con la delibera che concede contributi alle società sportive professionistiche, proseguito con un'altra delibera, approvata mercoledì, sui fondi per i Grandi eventi e che potrebbe trovare applicazione nel settore aereo con i finanziamenti per il co-marketing ai vettori che volano su Olbia e Alghero, sdoganati nei giorni scorsi dalla Commissione europea.
37 MILIONI PER IL TURISMO I 31 milioni (dei 37 di budget complessivo) che l'assessorato di Barbara Argiolas spende ogni anno per lo sviluppo e la valorizzazione del turismo (solo lo 0,47 % del totale della spesa regionale) dovranno insomma avere un ritorno misurabile . «Il 25 per cento dell'importo erogato deve essere investito in promozione e comunicazione come prevedono le finalità della legge 7», spiega l'assessore. Il problema è che cosa misurare e come farlo. Misuro l'aumento delle presenze turistiche?, l'incremento di Pil generato da un evento in un determinato territorio? E chi lo misura?
LO STUDIO SU TRE EVENTI Esempio: se investo su Sant'Efisio, sulla Sartiglia o sulla Cavalcata sarda attiro turisti o alimento solo l'economia della città e del territorio? «I tre gli eventi sono importantissimi ma non sono motivo di vacanza. Possono diventarlo se uniti ad altre iniziative sul territorio», spiega l'assessora. «Sant'Efisio, ad esempio, assieme a Monumenti aperti e a una mostra importante può diventare un grande attrattore». Proprio i benefici reali delle tre manifestazioni sono stati certificati da un recente studio realizzato dal Crenos e condotto da 22 ricercatori delle università di Cagliari e Sassari: la spesa giornaliera per cibo e bevande, souvenir, guide, musei e trasporti è di 55,5 euro per Sant'Efisio, 61,4 per la Sartiglia e 41,4 per la Cavalcata. Quella per il pernottamento è rispettivamente di 38,3, 42,5 e 14,3 con percentuali di occupazione delle strutture ricettive che arrivano al 75,8% per la festa cagliaritana.
IL GIRO D'ITALIA Altri eventi sono invece attrattori: i grandi festival jazz, per dire, sono una ragione sufficiente perché qualcuno compri un biglietto per la Sardegna e soggiorni in un hotel. Così come è un attrattore il Giro d'Italia sul quale la Regione ha investito 4,5 milioni. Come misurarne il ritorno? Intanto sugli ascolti tv: l'arrivo dell'ultima tappa a Cagliari è stato seguito da più di 2 milioni e in generale la tre giorni sarda ha garantito una media di 1,4 persone che hanno visto i ciclisti ma anche le splendide immagini dei posti dove passavano. Poi contano i contenuti veicolati dalla pagina Facebook della Regione (con punte di 22mila clic) sia da quelli diffusi su Facebook, Instagram e Twitter da Visit Sardinia (con picchi da 7mila a 20 mila visualizzazioni). I benefici economici che tutto questo produrrà saranno misurati nei prossimi mesi.
«Il sistema più semplice è il calcolo del differenziale tra gli arrivi rispetto allo stesso periodo in assenza di evento», spiega Stefano Usai, presidente della facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche dell'università di Cagliari. Proprio sul Giro d'Italia - ipotizza Usai - si potrebbe fare un progetto di ricerca specifico che metta insieme la componente accademica e le imprese.
Fabio Manca
Durante la manifestazione ogni visitatore ha speso circa 104 euro al giorno
La corsa ha generato una media di 1,4 milioni di spettatori in tv e migliaia di clic sui social
Per la festa cagliaritana i turisti spendono 94 euro per trasporti, cibo, hotel e musei