Chessa: «Rallentamento dovuto
alle bombe del 1943»
La colpa è dei bombardamenti alleati del 1943, quelli che distrussero in parte la scuola Riva. Naturalmente è un paradosso ma, se i lavori nella restante parte di piazza Garibaldi andavano a rilento, è proprio per le bombe sganciate durante la Seconda guerra mondiale. «Gli operai», racconta l'assessore ai Lavori pubblici Gianni Chessa, «hanno dovuto rallentare le operazioni mentre gli specialisti verificavano la presenza di bombe nascoste nella piazza. In quei giorni, durante i controlli, ha potuto lavorare solo una squadra. Se ci fossero stati più operai, si sarebbero ostacolati tra di loro». Il problema, almeno questo problema, sembra definitivamente risolto. «Proprio in questi giorni è arrivato il nullaosta alla prosecuzione dei lavori».
Un ostacolo burocratico, l'ultimo prima di arrivare alla conclusione dei lavori. «A questo punto», riprende Chessa, «non ci dovrebbero essere più problemi: gli operai riusciranno a portare a termine l'intervento in tempi brevi». Un'ultima accelerata. Indispensabile dal momento che, rispetto alle indicazioni, il termine è già stato superato: il cartello affisso in via Bosa, con tutte le indicazioni sull'intervento, parla di una durata di 180 giorni a partire dal 5 maggio 2016, data di consegna dei lavori.
Concluso questo primo lotto di lavori, ne sono previsti altri due, meno impattanti sulla vita della piazza e meno complessi: dovranno essere sistemati gli arredi urbani, realizzato il campo regolare di bocce e, liberata la zona attualmente occupata dalla pompa di benzina, creati gli spazi destinati alle operazioni di carico e scarico. ( mar. co. )