Non è chiaro se sarà aperto un corridoio carrabile o se la zona sarà totalmente pedonale Piazza Garibaldi, lavori in ritardo La consegna del cantiere era stata prevista per il novembre 2016
«Siamo commercianti di serie B? Almeno ditecelo». Massimo Molinari, gestore del “Nuovo cafè Garibaldi”, è furioso: la goccia che ha fatto traboccare il vaso è la notizia arrivata da un altro quartiere. «Per rimettere a posto piazza Yenne è bastata una settimana o poco più. Certo, qui i lavori erano molto più complessi ma noi siamo in apnea da un anno e mezzo. Sia chiaro, piazza Garibaldi è diventata bellissima. Ma ora vorremmo incominciare a lavorare, rifarci dei sacrifici che abbiamo fatto in tutti questi mesi. E, invece, siamo ancora al palo».
LA LAMENTELA La piazza, almeno nella parte che inizia in via Garibaldi, è stata riaperta. Mancano gli arredi urbani (vasi fioriti, fontanelle, panchine), lo spazio appare un po' vuoto. Ma è difficile non apprezzare il nuovo colpo d'occhio. Di che cosa si lamentano, allora, i commercianti? «Semplicemente», riprende Molinari, «vorremmo poter lavorare». Il problema è semplice: chi si affaccia sulla piazza chiede di sistemare i tavolini all'esterno. «Ma ogni volta che andiamo a chiedere la concessione del suolo pubblico ci viene negata perché non è stato ancora deciso se ci sarà un corridoio carrabile o se la piazza sarà totalmente pedonale».
L'INGHIPPO Un freno burocratico che può essere risolto solo dall'amministrazione. «In questi giorni», interviene il presidente del Consiglio comunale Guido Portoghese, «stanno lavorando alacremente le commissioni Mobilità e Attività produttive per trovare una soluzione». Non facile: alcuni testimoni raccontano di toni molti accesi del corso del sopralluogo di qualche giorno fa da parte della commissione Attività produttive. «Ma, alla fine», rassicura Portoghese, «verrà prodotta una mozione o un ordine del giorno condiviso che sarà votato nella prossima seduta».
L'AMMINISTRAZIONE La soluzione molto probabile è un'ordinanza della Giunta simile a quella fatta per piazza Costituzione: sotto il Bastione fu introdotta sperimentalmente la pedonalizzazione che, superati i test, divenne definitiva. «I commercianti», afferma l'assessora alla Mobilità Luisa Anna Marras, «hanno ragione: sta arrivando l'estate e loro giustamente chiedono di lavorare». Ma tutto dipende proprio dal Comune. «In questi giorni, stiamo lavorando tantissimo per risolvere questo problema». Ma quanto dovranno aspettare? «Chiediamo loro di pazientare ancora un po'. Ma voglio rassicurarli: ci stiamo impegnando perché comprendiamo perfettamente il bisogno di partire subito».
I PROBLEMI Loro, i gestori dei locali che si affacciano su piazza Garibaldi, sono preoccupati. «Io», racconta Mariano Carrus di La Bon, alla fine di via Algherom e La Bon gastronomiam in piazza, «ho deciso di tenere chiuso quest'ultimo locale sino a quando non si potranno sistemare i tavolini. Non ha senso aprire in queste condizioni». Il fronte degli operatori è compatto. «La piazza», aggiunge Davide Meloni della gelateria Vichi D, «ora è bellissima. Ma devono permetterci di utilizzarla. Sarà tutta pedonale, ci sarà un corridoio per le auto? L'importante è saperlo».
I TEMPI La fretta dei commercianti è giustificata dal fatto che, superato l'impasse burocratico, c'è da fare i conti con i problemi tecnici. «Una volta stabilita la possibilità di lavorare all'aperto», riprende Molinari, «dovremmo, forse, attendere le disposizioni: di che materiale devono essere sedie e tavolini e che colore viene richiesto per gli ombrelloni»? I problemi non finiscono lì. «Perché, poi, il materiale deve essere anche ordinato e acquistato. A seconda delle richieste, c'è il rischio di dover aspettare anche un mese perché il materiale arrivi. In pratica, se vanno male le cose, potremmo ritrovarci nella condizione di poter lavorare ad agosto. Sarebbe un disastro».
Marcello Cocco