David Zard a Cagliari presenta lo spettacolo del prossimo agosto
di Mario Frongia
CAGLIARI. «Bella musica, belle parole e belle storie durano in eterno». David Zard, guru e motore delle produzioni musicali, mette a segno il punto: “Notre Dame de Paris” torna a Cagliari. E mette le ali: dopo i 20mila biglietti e il sold out della scorsa estate, l'Arena Sant'Elia ritrova il musical dei musical dal 13 al 16 agosto.
«Tra cinquant'anni qualcuno farà la domanda che fate oggi: come può resistere e piacere uno spettacolo che va avanti dal 2002? Vi risponderanno che Notre Dame è uno spettacolo completo e onesto. Chi lo vede - rilancia Zard - sa che è stato dato valore ai soldi che ha speso per il biglietto». Insomma, la presentazione alla Mem di via Mameli del musical dei record - quasi quattromilioni di spettatori, milleduecento repliche, 135 tappe in 46 città - scomoda sensazioni positive. Le musiche indelebili di Riccardo Cocciante, le liriche di Luc Plandemon adattate da Pasquale Panella, le interpretazioni di Lola Ponce, Giò di Tonno, Vittorio Matteucci, Leonardo Di Minno, Matteo Setti, Graziano Galatone e Tania Tuccinardi, macinano consensi di critica e pubblico. «Più volte mi sono recato all'uscita dei teatri e, nonostante si tratti di un'opera drammatica, ho sempre visto il sorriso e la soddisfazione sul volto degli spettatori: il miglior regalo che si possa avere». David Zard - che produce il riadattamento del romanzo di Victor Hugo con Clemente Zard - taglia corto: «Dare certezze al pubblico è fondamentale». Anche con gli attori che fanno i conti con il tempo? «No, loro - ironizza il produttore indicando Matteo Setti e Graziano Galatone -hanno sempre la stessa età. Ma questa edizione potrebbe essere l'ultima con il cast originale».
Una delle ragioni che rende imperdibile l'appuntamento di metà agosto. «I quindici anni con “Notre Dame” sono fondamentali per la nostra vita artistica. Siamo felicissimi di tornare a Cagliari. La noia e la ripetitività? Mai sentite. C'è la fatica di fare tutto al meglio ma appena si accendono i riflettori, scompare» segnalano Setti (Gringoire) e Galatone (Febo). Reduce da un 2016 con l'exploit ai botteghini e la vetta della classifica degli eventi live, inclusi i concerti rock, il musical ha successo perché «ha protagonisti eccellenti e affascinanti, ciascuno con una fascia di pubblico. L'ho visto l'anno scorso, lo rivedrò ad agosto» aggiunge l'assessore comunale alla cultura, Paolo Frau. Massimo Fregani, braccio destro di Zard in Sardegna, precisa: «Ci hanno invitato anche altre località ma non hanno la capienza adatta. Siamo felici di essere all'Arena Sant'Elia». Zard coglie l'attimo: «Per quale incosciente motivo l'Anfiteatro romano è ridotto a discarica di rifiuti? Abbiamo debuttato lì, è una
grande negligenza. La Sovrintendenza non capisce nulla». Frau replica: «Sono contento che sia stato liberato dalle infrastrutture che hanno prodotto danni per tornare a essere un monumento visitabile». Zard non molla: «Ma da sei anni è una discarica». Meglio stare su Esmeralda e Quasimodo.