Rassegna Stampa

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TURISMO, Anno record: 2,9 milioni di arrivi nel 2016. Assessore Argiolas: “Un punto positivo di part

Fonte: web Ad Maiora Media
25 maggio 2017

TURISMO, Anno record: 2,9 milioni di arrivi nel 2016. Assessore Argiolas: “Un punto positivo di partenza”
 

Il 2016 è stato un anno record per il turismo sardo: 2,9 milioni di arrivi, con una permanenza media di 4,6 giorni che ha generato 13 milioni e mezzo di presenze nelle strutture ricettive isolane, una crescita del 10,5% negli arrivi e del 9% nelle presenze. E rispetto al 2015, la crescita a doppia cifra anche dei mesi di spalla alla stagione balneare, cioè marzo, aprile, maggio, settembre e ottobre e con arrivi soprattutto di stranieri.


“Sono numeri positivi – ha commentato l’assessore regionale del Turismo, Barbara Argiolas – ma non possiamo considerarli un punto di arrivo, semmai un punto di partenza: cresciamo anche perché stiamo sfruttando la congiuntura internazionale favorevole. È pertanto prioritario lavorare sin da oggi sul 2018, nello specifico sulla governance, il sistema turismo e sul consolidamento di prodotti e offerta da affiancare al balneare”.

Sommando l’andamento degli ultimi tre anni, il mercato turistico isolano ha recuperato esattamente il 30% di flussi rispetto al 2013: la media è esattamente del 10% in più all’anno (+9% del 2014 su 2013, +11% del 2015 su 2014 e +10% nel 2016 sul 2015). Se i flussi 2016 sono stati superiori a quelli del 2015 in tutti i mesi, a parte i mesi più caldi (con le strutture quasi al limite della loro capacità) a crescere sono soprattutto marzo (+23% di arrivi e +20% di presenze rispetto al 2015), ottobre (+21% e +22,7%), settembre (+16% e +10,4%), novembre (+13% e +14,6%) e anche maggio e giugno (rispettivamente +10% e +12% di presenze). I mesi primaverili ed autunnali sembrano essere quelli preferiti dagli stranieri, che a maggio, ottobre e settembre sorpassano gli Italiani. La quota dei turisti provenienti dall’estero si avvicina al pareggio con quella dei viaggiatori in arrivo dalla Penisola: 6 milioni e mezzo di presenze straniere (derivanti da oltre un milione e 300 mila arrivi) nel 2016 (+8%), contro 7 milioni di presenze italiane (derivanti da oltre un milione e mezzo di arrivi) e l’aumento rispetto al 2015 è di oltre il 10%.

“I dati – ha aggiunto assessore Argiolas – ci dicono che i mesi di spalla sono di maggior interesse per il mercato estero: i prodotti di riferimento su cui è necessario continuare a lavorare sono quelli incentrati sul turismo attivo, l’outdoor, il turismo religioso, quello enogastronomico, il congressuale, i borghi in modo che questi segmenti che ora sono ancillari rispetto al balneare possano diventare effettivi attrattori di vacanza”.

Il comparto alberghiero ha registrato 2 milioni e 100 mila arrivi, per un totale di presenze che ha sfiorato quota 10 milioni: la crescita è del 9% negli arrivi e 8% nelle presenze rispetto al 2015. Più ampia la crescita del comparto extra-alberghiero, dove sono state registrati 680 mila arrivi, che con una permanenza media di cinque giorni, hanno generato quasi 3 milioni e mezzo di presenze. L’aumento è del 14% negli arrivi e 11,5% nelle presenze. Numeri ai quali aggiungere quasi 200mila pernottamenti nelle strutture complementari. Tra i turisti italiani, la Lombardia è il primo mercato italiano per la Sardegna con 280 mila arrivi, che hanno generato 1 milione e 800 mila presenze (+9,7% e +6,7%). Seguono i Sardi (quasi 1 milione e 100 mila presenze), poi Lazio e Piemonte (rispettivamente quasi 800 mila e 613 mila presenze). In proporzione al 2015, le regioni che hanno aumentato maggiormente i flussi verso l’Isola sono Veneto (da 431 mila a 483 mila presenze, +12%) e la Sicilia (da 79 mila a 93 mila, +18%).

La Germania si conferma, come ogni anno, il principale bacino di flussi europei per la Sardegna: quasi 290 mila arrivi che hanno generato 1 milione e 740 mila presenze, nuovo record di presenze per il quinto anno di fila, con un aumento del 14,5% negli arrivi e 11,5% nelle presenze. In crescita da anni la Francia: nel 2016 quasi 250 mila arrivi, per 1 milione e 200 mila presenze (+24%). Anche la Svizzera da anni è in continuo aumento di arrivi (150 mila) e presenze (760 mila): in proporzione agli abitanti è di gran lunga la prima Nazione per flussi verso l’Isola. Seguono i turisti della Gran Bretagna con oltre 500 mila presenze (+9%, dopo una flessione l’anno scorso) e dell’Austria con 255 mila presenze. Poi la Spagna e la Polonia, dato più eclatante di crescita tra gli europei, con 170 mila presenze,  cresciuto addirittura del 55%. Dall’est europeo, la Russia con 125 mila presenze e la Repubblica Ceca con 123 mila. Tra i mercati extraeuropei, infine, si segnalano gli Stati Uniti con 65 mila presenze, Australia con 26 mila, Brasile con 22 mila e Cina con 20mila.

La provincia più visitata è la Gallura con 5 milioni e 300 mila presenze (+14% rispetto al 2015), segue quella di Cagliari con oltre 3 milioni di visitatori (+6%), Sassari con 2 milioni, Nuoro con 1 milione e 310 mila che, insieme al Medio Campidano (+16%, grazie a 110 mila presenze), fa registrare l’aumento più sensibile (+15%), Ogliastra con 900 mila (+3%), Oristano con 600 mila (+10%), Sulcis Iglesiente con 275 mila (+14%).

“L’urgenza – ha concluso Barbara Argiolas – ora è quella di creare un sistema Sardegna vero, strutturato, con risorse, che possa contare su un modello di governance e su una strategia definita anche con l’apporto degli aeroporti e dei porti e col confronto con le associazioni di categoria. Per ora la Sardegna è posizionata grazie al balneare e i segnali incoraggianti che arrivano da questi dati ci indicano che dobbiamo continuare a lavorare in stretto raccordo con gli enti locali e gli imprenditori per anticipare l’inizio della stagione, definire prodotti di qualità ed esperienze di viaggio che siano vendibili fuori dall’isola e rafforzino il turismo sostenibile”. (red)

(admaioramedia.it)