Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ape sociale, sindacati perplessi

Fonte: L'Unione Sarda
24 maggio 2017

PENSIONI. Un migliaio di lavoratori e disoccupati sardi potranno presentare domanda all'Inps Ape sociale, sindacati perplessi Carrus, Cgil: «Diverse categorie, gli edili in testa, tagliate fuori» Arriva l'Ape sociale: un migliaio di disoccupati e lavoratori disagiati sardi potranno presentare, entro il 15 luglio, la domanda per anticipare gratuitamente la pensione di tre anni e sette mesi. I lavoratori “precoci”, che hanno cominciato prima dei 19 anni e sono in difficoltà, potranno ritirarsi con 41 anni di contributi, con un anticipo di un anno e 10 mesi per gli uomini e di dieci mesi per le donne. Chi, invece, maturerà i requisiti nel 2018, potrà presentare la domanda entro il 31 marzo del 2018. Destinatario sarà l'Inps che risponderà entro il 15 ottobre per le domande presentate entro luglio, ed entro il 30 giugno del 2018 per le richieste che arriveranno entro il 31 marzo.
LE CONDIZIONI La condizione per accedere a questa forma di pensione anticipata è rappresentata dai 63 anni di età con una contribuzione minima di 30 anni per chi è disoccupato, assiste un “parente diretto” portatore di handicap grave, oppure ha un'invalidità civile pari o superiore al 74%. Il requisito contributivo sale, invece, a 36 anni per i cosiddetti lavori “gravosi” (che devono essere svolti per almeno 6 anni in modo continuativo), ovvero quelli che rientrano nelle 11 categorie comprese nell'elenco del Governo: ci sono gli addetti ai servizi di pulizia, gli addetti alla concia di pelli , i facchini, i conducenti di mezzi pesanti e di treni e personale viaggiante, i macchinisti di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni, ostetrici e infermieri, maestre e maestri di asilo nido e scuola dell'infanzia, operai edili o manutentori di edifici, operatori ecologici e persone che si prendono cura, per professione, di persone non autosufficienti.
PUNTI CRITICI I sei anni di lavoro continuativi richiesti per essere ammessi all'Ape sociale rappresenta il punto più criticato dai sindacati. «Perché alla fine esclude soprattutto i lavoratori che invece ne hanno più bisogno», spiega Michele Carrus, segretario regionale della Cgil: «Prendiamo i lavoratori edili. Essendo il loro un lavoro legato all'attività del cantiere, è evidente che la loro prestazione d'opera è discontinua, e il requisito dei sei anni continuativi li taglia fuori». Neppure l'ipotesi avanzata in questi giorni di ancorare il limite dei 6 anni negli ultimi 7 «è sufficiente per non escludere la gran parte degli edili», dice ancora Carrus. «Questi lavoratori, infatti, hanno in media 15 settimane di disoccupazione all'anno. Il che significa che dopo 4 anni hanno già superato i 12 mesi di “cuscinetto”, quindi sarebbero tagliati fuori anche in questo caso».
BENEFICIARI La platea dei beneficiari per il 2017 è di circa 35.000 in tutta Italia (un migliaio, come detto, in Sardegna) per una spesa di 300 milioni di euro, che salirà a oltre 600 milioni nel 2018. L'importo dell'anticipo pensionistico non può superare i 1.500 euro lordi e una durata massima di 3 anni e 7 mesi.
INCOMPATIBILITÀ L'Ape sociale non è compatibile con altre forme di sostegno al reddito per disoccupazione involontaria (Naspi, l'indennità di disoccupazione, mini-Aspi, l'assegno sociale per l'impiego, e Asdi, l'assegno sociale di disoccupazione). E' invece compatibile con redditi prodotti da lavoro dipendente o da collaborazione coordinata e continuativa fino a un tetto di 8.000 euro annui oppure di 4.800 euro annui se il reddito è da lavoro autonomo.
Mauro Madeddu