Piccola città
Claudio Cugusi
Sant'Elia e Su Stangioni: sono due esempi concreti, misurabili dall'opinione pubblica, sul marasma che colpisce la Giunta Floris. Che è indecisa a tutto, tranne quando si tratta di annunciare che i progetti sarebbero al capolinea. Prendiamo lo stadio: oggettivamente è poco decoroso e inadeguato. Una maggioranza che governa davvero la città riflette e poi prende una decisione, misurandola con le proprie risorse finanziarie e con l'interesse pubblico. Può ristrutturare l'impianto, può consentire al privato di costruirne uno nuovo a sue spese. Insomma, può fare tutto, anche disattendendo le opinioni di quanti, all'opposizione e pure in maggioranza, pensano che lo stadio debba rimanere nella proprietà pubblica. Invece no: a furia di rinviare, di dire sui giornali che è quasi tutto pronto senza che invece lo sia davvero, si rischia di santificare Cellino. Che una proposta, comunque, l'ha fatta. Il discorso varrebbe anche per altri progetti destinati a cambiare il volto della città e a farne davvero la capitale della Sardegna. Ma vale soprattutto per Su Stangioni, l'immensa area intorno alla Motorizzazione civile. Un centinaio di privati ha presentato un piano edilizio che potrebbe portare migliaia di cagliaritani a diventare proprietari di una casa a prezzo umano. Tre anni fa l'annuncio, ripetuto poi di mese in mese. Ma in concreto non c'è nulla. E così i cagliaritani, soprattutto le giovani coppie, restano ostaggi di un mercato immobiliare drogato dal valore della rendita fondiaria.
*Giornalista