Bar e ristoranti si preparano alla rivoluzione del colore ma qualcuno storce il naso Via le aiuole da piazza Yenne Lavori conclusi: altri 200 metri quadri per i tavoli all'aperto
Al grido di «mai più cantieri lumaca» (e davanti alla nuova piazza Yenne appena completata) l'assessore comunale ai Lavori pubblici Gianni Chessa riscrive le regole del gioco. «Invito tutti a leggere con attenzione i bandi perché da adesso in poi potranno partecipare alle gare d'appalto solo le imprese che saranno in grado di garantire efficienza 24 ore su 24».
L'orgoglio è quello di aver completato il progetto per la rimozione delle aiuole in piazza Yenne con un anticipo di sette giorni rispetto al crono-programma ipotizzato in fase di assegnazione dell'opera. «Abbiamo eseguito i lavori in tempi record. Avevo preso impegni precisi con i commercianti e sono contento di averli rispettati. So bene che perdere anche un solo giorno di lavoro è una cosa seria e ci tenevo a restituire la piazza a commercianti, residenti e turisti in tempi stretti».
NUOVO CANTIERE I lavori - al costo di 39 mila euro - sono stati affidati con una procedura d'urgenza anche per recuperare il tempo perso a causa dei tre rinvii consecutivi dettati dagli eventi primaverili che si sono svolti in città. La festa di Sant'Efisio, il Giro d'Italia e Monumenti aperti hanno infatti convinto l'amministrazione a posticipare l'apertura del cantiere per la liberazione di circa duecento metri quadrati che ora saranno in parte occupati dai tavolini di bar e ristoranti.
OMBRELLI E TENDE Anche i commercianti e i gestori dei bar si dicono entusiasti per il completamento della prima parte del progetto dell'amministrazione. A novembre gli operai si rimetteranno al lavoro per rimuovere anche i cordoli dei marciapiedi e abbattere le barriere architettoniche lungo tutto il perimetro dell'area. A occuparsene saranno le squadre di un'impresa siciliana che si è appena aggiudicata l'appalto per la manutenzione di tutte le piazze cittadine, un affare da 760 mila euro. Intanto, però, i proprietari di bar e ristoranti si preparano ad applicare il piano per il centro storico che detta nuove regole in fatto di tende e tavolini, una vera rivoluzione che non si annuncia affatto facile e che potrebbe causare qualche tensione. «Ci hanno fatto rimuovere i gazebo e ora dovremo montare una tenda all'ingresso e gli ombrelloni all'esterno, ma siamo certi che siano sicuri?», si chiede Andrea Zucca, ristoratore. «Le raffiche qui arrivano all'improvviso. Se qualcuno venisse colpito da un ombrellone di chi sarebbe la responsabilità?».
MULTICOLORE Tra le nuove regole c'è quella di uniformare tovaglie e arredi ai colori individuati dagli amministratori. Quattro le tonalità a disposizione: verde, bordeaux, grigio e beige, con la raccomandazione di non scegliere lo stesso colore dei vicini. «Questo significa che anziché quattro possibilità me ne restano solo due», insiste Zucca.
IL METODO Non è ancora chiaro chi avrà diritto di scegliere per primo il colore da dare al proprio locale. «Forse dovrebbero estrarre a sorte».
Mariella Careddu