CAGLIARI.
Al mercato comunale di San Benedetto cresce la preoccupazione tra i clienti
«Le cozze di Santa Gilla? Sono controllate e sicure»
«La preoccupazione dei clienti c'è, ma li rassicuriamo perché i prodotti che vendiamo sono controllati e certificati dalle aziende». L'eco dello scandalo Fluorsid comincia a sentirsi anche tra i banchi del mercato di San Benedetto e chi vende cozze garantisce sulla sicurezza di quelle che arrivano dallo stagno di Santa Gilla.
«La Asl effettua i suo controlli periodici, ma l'azienda da cui ci riformiamo effettua ulteriori analisi per conto suo ogni tre giorni. Loro per primi hanno tutto l'interesse a essere sicuri della qualità del prodotto», assicura Bruno Troia mentre mostra alcune arselle messe da parte, «queste sono di Santa Gilla, ho piena fiducia nei controlli che vengono effettuati e me le porto a casa per mangiarle, così spiego ai clienti più preoccupati che non ci sono rischi». Perché la vicenda Fluorsid sta facendo sollevare la soglia di attenzione ai consumatori di prodotti allevati a pochi passi da Macchiareddu. «La gente chiede, è un po' preoccupata». Ma non c'è stato un incidente che ha provocato un inquinamento in preciso momento. «In circostanze come quelle il sindaco avrebbe bloccato le attività nella laguna», ricordano dal mercato ma aspettano l'esito delle nuove indagini richieste dai sindaci dei Comuni che si affacciano sulle sponde di Santa Gilla.
«La mia personale opinione è che, in ogni caso, le aree sotto esame per il rischio inquinamento non siano quelle dove si pratica la pesca», commenta Angelo Picchetti, «noi vendiamo le cozze di Santa Gilla, quelle di Marceddì e quelle di Olbia, qualcuno chiede precisazioni su quelle nostrane, ma oggi sono così belle che tutti le hanno scelte. Vuol dire che i controlli che vengono effettuati trasmettono sicurezza». Proprio questa è la miglior difesa contro i sospetti. «Tutto quello che abbiamo sui banchi è controllato, certificato e con le etichette - spiegano dal banco della Ittica del Golfo - il problema sono quelli che le vendono per strada o sotto banco, cozze prese al porto senza nessuna certificazione: ecco, quelle sì che sono rischiose».
Marcello Zasso