Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ciclabili, corre la polemica I negozianti: crollo degli affari e nessun beneficio per il rione

Fonte: L'Unione Sarda
22 maggio 2017

Ora il “Centro commerciale naturale” chiede la riqualficazione di via Is Mirrionis

 

Per far largo alle bici sono stati sacrificati i parcheggi e le vendite tra i negozi e le botteghe sono crollate. Qui, in via Is Mirrionis, i commercianti non hanno dubbi: la pista ciclabile voluta dal Comune ha danneggiato gli affari. E poi, assicurano, a usare la corsia dedicata alle due ruote sono davvero in pochi con scarsi effetti sull'auspicata riduzione del traffico e dello smog.
IL CROLLO I numeri della denuncia: «Trenta per cento in meno, a volte anche di più». E se qualcuno difende il progetto voluto dall'amministrazione comunale e chiede tempo perché la cultura della bicicletta prenda piede cambiando le abitudini dei cittadini di questo popoloso rione, i più alzano il tiro e sparano a zero «contro scelte scellerate mai confrontate e discusse con noi che qui lavoriamo».
I GIUDIZI Giancarlo Boi, commerciante nel settore dell'abbigliamento e neo presidente del Centro commerciale naturale di Is Mirrionis, invoca equilibrio ma si fa portavoce del malcontento diffuso. «La situazione sta diventando insostenibile, le piste ciclabili sono quasi totalmente inutilizzate e hanno determinato un cambio delle abitudini dei nostri clienti che prima riuscivano a transitare agevolmente, fare gli acquisti e proseguire nelle loro commissioni. Non siamo contro le piste ciclabili e capiamo che gli aspetti legati alla tutela dell'ambiente siano di fondamentale importanza, ma riteniamo che la vita delle nostre imprese vada difesa e assicurata da scelte che dovrebbero essere condivise». Un'idea sposata anche da Confesercenti, associazione di categoria alla quale fa riferimento il Centro commerciale di cui fa parte una trentina di negozianti. In via Is Mirrionis, pessimismo e rabbia contrastano con la speranza che l'intera zona possa rinascere grazie a un progetto di riqualificazione.
IL PESSIMISMO Roberto Montichiara, giovane proprietario del bar “Il dolce risveglio”, taglia corto: «Non c'è più nulla da fare. A questi sbagli non c'è rimedio. E intanto io devo fare i conti con i mancati guadagni che sfiorano i tredicimila euro al mese». Così Dalidà Fois del Bar Colombia: «Abbiamo perso i clienti della mattina, quelli della colazione e dell'ora di punta». Per il resto si tira avanti. Tina Mura, titolare di Pan Zeppo, nuovo locale gastronomico aperto lo scorso luglio, è una voce fuori dal coro. «Non lamentiamoci sempre, sono certa che le piste ciclabili cambieranno il nostro modo di vivere e a noi commercianti porteranno benefici. Il Comune deve però completare la rete delle piste perché a Cagliari, davvero, la mobilità possa avere un registro nuovo e diventare realmente sostenibile», spiega. «Ma intanto - dicono Maurizio Lecca e Martina Fois, titolare il primo e responsabile la seconda di un supermercato - dobbiamo subire i disagi, il calo dei guadagni e i problemi provocati dalle piste».
L'IDEA Disagi e polemiche non stanno comunque scalfendo la voglia, da parte dei negozianti aderenti al Centro commerciale naturale, di un impegno diretto per dare lustro a via Is Mirrionis. «Bisogna ragionare, confrontarci con l'amministrazione comunale e decidere», racconta Gian Carlo Boi. «Qui i commercianti vivono del proprio lavoro, per la maggior parte si tratta di imprese indididuali. Per questo anche piccoli mancati guadagni rappresentano delle batoste. Le piste ora ci sono e resteranno, ma la strada deve essere ripensata, magari ipotizzando parcheggi differenti, marciapiedi allargati per consentire ai bar di sistemare i tavolini. E poi il verde, l'abbellimento con piante e fioriere che cambino l'aspetto di questa via».
Andrea Piras