Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La nave dei disperati: a Cagliari 643 migranti

Fonte: L'Unione Sarda
22 maggio 2017

PORTO CANALE.

Già trasferiti nei centri d'accoglienza 250 profughi

La nave dei disperati: a Cagliari 643 migranti
I primi a scendere sono stati un bimbo di pochi mesi e sua madre, una giovane nigeriana. Poi, dalla nave militare spagnola Canarias, attraccata al porto canale di Cagliari dopo ventiquattro ore di navigazione dal mare della Libia alla Sardegna, hanno messo piede a terra gli altri 641 migranti: 579 uomini e 64 donne. Tre sono in stato di gravidanza; una, al nono mese, partorirà tra breve. Cinque i minori, tre dei quali più piccoli di due anni. Per loro, alla Fiera, è stata attrezzata un'area giochi con la presenza di personale specializzato e una psicologa. È stato, quello di ieri, il terzo sbarco del 2017. Il penultimo aveva portato in città, al molo Ichnusa, 816 migranti.
LE VERIFICHE A non salire sui pullman che hanno trasferito alla Fiera i migranti sono stati due giovani. Per loro, nel molo Rinfusa, si sono aperte le portiere delle auto della Guardia di finanza per un viaggio verso la caserma. C'è infatti l'ipotesi che possano essere scafisti, come stanno cercando di verificare i militari delle Fiamme gialle e della Squadra mobile della Questura.
Dopo l'allarme lanciato prima dell'arrivo in città, era stata ipotizzata la presenza a bordo di persone colpite da tbc, ma dalle visite a bordo, e successivamente negli otto ambulatori del centro di prima accoglienza allestito da Prefettura e Asl nel padiglione F della Fiera, nessun caso è stato individuato. «Le condizioni di salute dei migranti sono discrete, solo pochi hanno dovuto far riferimento al presidio per le urgenze organizzato nella banchina del porto canale», ha spiegato Silvana Tilocca, responsabile dell'area socio-sanitaria della Asl.
LE PROVENIENZA «I Paesi d'origine - ricordato il comandante della Capitaneria di porto, Roberto Isidori - sono quelli dell'Africa sub sahariana ma anche del nord Africa: Nigeria, Bangladesh, Egitto, Senegal, Gambia, Sudan e Costa D'Avorio. In questa occasione abbiano però anche alcune persone del Marocco». I migranti avevano tentato la traversata partendo dalla Libia per raggiungere l'Italia. Sono stati recuperati in tre distinte operazioni al largo del Nord Africa mentre navigavano a bordo di diciassette imbarcazioni tra gommoni e natanti. Interdetta agli sbarchi la Sicilia per il G7 di Taormina, il ministero dell'Interno, per garantire la sicurezza ai capi di Stato, ha deciso che le navi del Sar (impegnate nella ricerca e soccorso) fossero indirizzate verso la Sardegna. Così è stato.
LA PREFETTURA «Dopo lo screening sanitario - ha detto la prefetta, Tiziana Costantino - si procederà alla destinazione. Le operazioni sia di sbarco che di trasferimento alla Fiera si sono svolte con la solita efficienza». Circa trecento saranno ospitati nei centri di accoglienza del Cagliaritano, quasi duecento nel Sassarese, 85 nel Nuorese e una sessantina nell'Oristanese. Di certo la tensione vissuta ieri nel centro di prima accoglienza di Sanluri, dove una lite tra ospiti nigeriani e ghanesi è finita nel sangue, ha costretto la macchina organizzativa coordinata dalla Prefettura a correggere il tiro sui programmi di distribuzione dei migranti nel sud Sardegna.
MACCHINA OLIATA Intanto nel padiglione della Fiera la macchina ormai oliata dei controlli e dell'assistenza sanitaria ha lavorato senza sosta dalla mattina e fino a notte inoltrata. Interventi che proseguiranno anche questa mattina. Il questore Pierluigi D'Angelo, sin dal primo mattino sul luogo dello sbarco e poi nel centro fieristico insieme al prefetto e ai responsabili della Asl, ha puntualizzato l'importanza dei due differenti momenti: quello dell'accoglienza e quello della sicurezza con l'attività di preidentificazione, identificazione e accoglimento delle istanze delle dichiarazione d'asilo.
Ieri da Cagliari sono partiti, a metà pomeriggio, i primi 140 migranti, mentre a tarda sera hanno lasciato la Fiera 240 persone. I restanti hanno trascorso la notte nel centro di prima accoglienza e solo stamani verranno trasferiti nelle altre strutture d'accoglienza.
Andrea Piras