Autore: Redazione Casteddu Online il 20/05/2017 15:08
È stata una vera e propria festa all'aria aperta quella che stamattina si è svolta nel Giardino “Circu de Soli” di via Beato Angelo, affianco alla Scuola dell'Infanzia Maurilio Cauli. Nell'entusiasmo generale di abitanti, curiosi e numerosi rappresentanti dell'Amministrazione comunale, oggi nel cuore di Mulinu Becciu, uno dei quartieri più popolosi ed importanti di Cagliari, si è infatti ufficialmente inaugurato il primo “Orto condiviso” della città con la messa a dimora di numerose piante orticole, tra cui pomodori, melanzane, carote, zucchine, prezzemolo ed erbe aromatiche.
“Una bellissima iniziativa promossa innanzitutto dai residenti, con la collaborazione di diverse associazioni che si occupano di verde”, ha evidenziato soddisfatto l'assessore al Verde pubblico Paolo Frau, con il sole che splendeva forte sulle vasche colme di buona terra, alcune delle quali già con le prime piantine pronte a ricevere le coccole dei nuovi contadini urbani.
Aperto circa due anni fa, dopo un'imponente lavoro di riqualificazione che a fronte di un investimento di 150mila euro lo ha trasformato da campo incolto e degradato ad oasi verde, il “Circu de Soli” coi suoi 4000 metri quadrati di superficie, da oggi rappresenta ancor di più un tassello importante per il quartiere. Non soltanto dal punto di vista ambientale, in considerazione dell'abbondante varietà di piante che fanno bella mostra di se fra prati e camminamenti, ma anche ludico-didattiche.
E con le sue vasche di altezze differenti, saprà sviluppare e promuovere la cultura del verde fin dall’infanzia e facilitare iniziative di aggregazione fra gli abitanti che avranno la possibilità di gestire insieme l'Orto di quartiere.
“Stiamo pensando di realizzare un'apertura sulla recinzione della vicina Scuola dell'Infanzia - ha annunciato il presidente della Commissione Patrimonio, Politiche della casa e Mobilità, Fabrizio Marcello – in modo che anche i bambini possano conquistare questo spazio coniugando, magari, il gioco all'aria aperta e il lavoro della terra, con l'arte e la didattica in classe”.