Ipotesi centro per richiedenti asilo nell’ex carcere di Iglesias: la protesta di Città metropolitana, Anci e Cal
L’ipotesi è in piedi, ma le amministrazioni locali non ne vogliono sapere. L’ex carcere di Iglesias ormai in disuso potrebbe diventare un centro per richiedenti asilo, almeno secondo le ipotesi del ministero degli Interni. Il Consiglio delle Autonomie locali, la Città metropolitana di Cagliari e l’Anci hanno espresso tutte le loro perplessità in una lettera inviata al presidente della regione Sardegna Francesco Pigliaru e all’assessore agli Affari generali Filippo Spanu.
«Lavoriamo per promuovere l’adesione a un modello diffuso nel territorio di microaccoglienza per i migranti – scrivono Massimo Zedda, Emiliano Deiana e Andrea Soddu – l’unico sostenibile per una terra come la nostra scarsamente popolata, in una crisi economica e sociale che appare senza fine. I Cpr si innestano, per quanto riguarda la Sardegna, in un quadro complicato sul quale pesano come macigni vecchie e nuove servitù, militari, ambientali e carcerarie, e sarebbe negativo il messaggio che si lancerebbe alla pubblica opinione (che soffre di una realtà difficile come quella descritta e di un’attività incessante di propaganda anti-migranti) nell’utilizzo di beni dismessi dallo Stato mai tornati a servizio delle comunità nelle quali sono sorti».
Contrarietà piena da parte della deputata del Movimento cinque stelle Emanuela Corda. «Siamo contrari all’istituzione dei Centri di permanenza per i rimpatri – spiega – indipendentemente dal comune e dalle strutture scelte per ospitarli. Per noi i Cpr sono uno strumento fallimentare, inutile, se non addirittura uno spreco di denaro pubblico e fucina di tensioni sociali, pertanto non ne vorremmo l’istituzione né a Iglesias, né altrove».