Affari per ristoratori e negozianti. Flop in via Garibaldi. Gettonati Nora e Barumini
Ecco le mete preferite dalle migliaia di passeggeri delle navi
Sono rimasti in città. Se non tutti, in tanti. Così, mentre una parte dei dodicimila crocieristi sbarcati l'altra mattina hanno scelto di proseguire il viaggio con i pullman verso Nora, Barumini (le principali mete), la maggior parte di loro, questa volta, ha deciso di trattenersi nel capoluogo. Privilegiando la Marina e Castello, con qualche puntata anche a Villanova al Poetto, a Monte Urpinu.
IL BOOM Per i ristoratori e i commercianti è stata una giornata da non dimenticare. Buoni affari, confermano alla Confesercenti. E non solo per i 40 ristoranti e le 300 attività commerciali che avevano dato conferma ufficialmente di aderire al piano-crociere. Delusione cocente, invece, in via Garibaldi che, pur avendo risposto con percentuali dell'80 per cento alla richiesta delle organizzazioni di categoria, del Comune, dell'Autorità portuale e della Camera di commercio per garantire l'orario continuato, hanno dovuto sopportare (e subire) un vero e proprio smacco. I croceristi, qui, non sono arrivati.
GLI AGGIUSTAMENTI «Tanto che se non si aggiusta il registro potrebbe essere difficile, la prossima volta, convincerli a tenere le serrande sollevate», dice il direttore di Confesercenti, Roberto Bolognese, che rimarca comunque il successo per questa giornata speciale per numero di turisti sbarcati in una sola giornata al Rinascita, Sabaudo e anche Ichnusa, a conferma che anche questo molo (dove era stato costruito il terminal polivalente poi inutilizzato) potrebbe ospitare, se non i giganti , anche le grandi navi.
I PAESI Americani, inglesi, francesi, spagnoli, cinesi, italiani: sono queste le nazionalità dei crocieristi arrivati con la Msc Splendida, l'Arcadia, la Msc Armonia, l'Albatros e la Norwegian Spirit. È da quest'ultima che è sbarcato un nutrito gruppo di cinesi. «Quello dei cinesi crocieristi è un fenomeno recente, in crescita dopo la visita del presidente della Cina, Xi Jinping, arrivato in Sardegna con duecento tra ministri, imprenditori e collaboratori», spiega Chiara Sini, interprete e insegnante di cinese che martedì ha accompagnato la comitiva di crocieristi in città. «Sono rimasti affascinati, qualcuno è ripartito davvero con le lacrime agli occhi e ha promesso che tornerà a Cagliari da turista per poterci stare più a lungo. Sono stati colpiti dalla nostra gastronomia, dall'artigianato. Su coccu, mi hanno spiegato, è molto simile a un loro gioiello. Saranno loro, una volta rientrati nel loro Paese, i veri ambasciatori dell'Isola, di Cagliari che non credevano potesse avere una storia così antica».
IL FASCINO La città, insomma, ha fatto breccia nei cuori dei dodicimila turisti arrivati a Cagliari martedì scorso. Molti già la conoscevano, per la maggior parte è stata una sorpresa. Gradita e indimenticabile. Tra loro, diversi gruppi hanno invece scelto altre mete (tra queste Serdiana con le sue cantine e i suoi vini) altri modi di scoprire la città e le zone vicine con i fuoristrada o le mountainbike.
LE EMERGENZE «Una giornata eccezionale che ha suggerito nuovi e urgenti accorgimenti da mettere in atto», spiega Roberto Biolognese. «C'è necessità di un bus che colleghi il porto con il Bastione per poter coinvolgere l'altra parte della città tagliata fuori. In via Napoli abbiamo aperto insieme al Consorzio un Info point e abbiamo ospitato oltre 400 crocieristi. Forse bisognerebbe veramente aprirne altri. Come bisognerà attrezzarsi con una cartellonistica ben più adeguata. E poi la questione della lingua. La Camera di commercio terrà corsi di lingue per negozianti e ristoratori per rendere ancora più professionale il settore del commercio cittadino».
Andrea Piras