Autore: Redazione Casteddu Online il 10/05/2017 14:01
Sabato 13 maggio la Nave per la Pace arriverà a Cagliari, unico porto italiano del viaggio degli hibakusha, i sopravvissuti alle bombe atomiche che nell'agosto del1945 furono sganciate su Hiroshima e Nagasaki. L'iniziativa è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa ospitata dalla presidenza del Consiglio regionale della Sardegna.
«Abbiamo scelto di contribuire alla promozione dell' evento, sostenuto dalla Rete Italiana per il Disarmo – ha sottolineato il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau – perché convinti che oggi anche alla luce dei nuovi venti di guerra che spirano a livello mondiale, sia necessario ribadire ancora una volta che anche la Sardegna si schiera a favore del disarmo nucleare e a partecipare attivamente alla creazione per l'umanità di un futuro pacifico e sostenibile.
L'iniziativa gode a livello locale del sostegno da parte di movimenti e associazioni come l'Arci, la Tavola Sarda della Pace, il movimento Nonviolento, Senzatomica, Emergency, Confederazione sindacale sarda, associazione culturale Theandric, GIT Sardegna Sud e Banca popolare etica. La delegazione degli hibakusha che dal 2006 attraversano i porti di tutto il mondo per portare la propria testimonianza sugli effetti della bomba atomica e sensibilizzare l'opinione pubblica sull'abolizione del nucleare, sarà composta da otto persone, tra cui tre sopravvissuti alla bomba all'uranio che causò la morte di 80 mila persone a Hiroshima e uno di quelli che si salvarono da quella al plutonio che uccise 74 mila persone a Nagasaky.
«Il programma della giornata prevede alle 9.30 la cerimonia di accoglienza alla stazione marittima del porto di Cagliari – ha spiegato Francesca Putzolu per il Movimento Nonviolento – successivamente la delegazione si recherà presso l'Istituto Tecnico Nautico “Buccari” per un confronto con gli studenti e i loro insegnanti». Nel primo pomeriggio gli hibakusha saranno ricevuti dai rappresentanti delle istituzioni cittadine e regionali, alla presenza dei parlamentari sardi e delle associazioni e movimenti che hanno aderito all'iniziativa. Alle 17 nella sala Minimax del teatro Massimo l'incontro pubblico con la cittadinanza al quale interverranno anche i rappresentanti delle campagne nazionali ed internazionali contro le armi nucleari.
«Come componente nazionale della Rete Italiana Disarmo – ha sottolineato Franco Uda dell' Arci Sardegna – ritengo indispensabile il lavoro di sensibilizzazione della Nave per la Pace e non credo sia un caso che sia stata scelta la Sardegna come unica tappa nazionale del viaggio degli hibakusha».
«Sabato sarà una giornata importante per la nostra isola – ha aggiunto Antonello Murgia per la Tavola Sarda della Pace – un' occasione di confronto e sensibilizzazione su temi che influiranno pesantemente il futuro del nostro pianeta. In Sardegna purtroppo grava oltre il 60% delle basi militari stanziate sul territorio italiano e negli ultimi mesi la nostra isola subisce anche un insostenibile incremento delle esercitazioni militari a terra e a mare».
«La presenza delle istituzioni in questo contesto è un ottimo segnale – ha dichiarato Roberta Aramu per Senzatomica che ha ricordato i negoziati attualmente in corso alla Conferenza dell'ONU finalizzati alla definizione di uno strumento giuridicamente vincolante per proibire le armi nucleari e condurre alla loro totale eliminazione.
A chiudere l'incontro con la stampa il consigliere regionale Luca Pizzuto (Art. 1 - Sinistra per la Democrazia e il progresso) tra i sostenitori dell'iniziativa.
«La forte azione di mobilitazione della società civile su questi temi – ha sottolineato - è un segnale incoraggiante che deve spingere le istituzioni ad avviare nuove e più incisive forme di collaborazione. Il Consiglio regionale – ha aggiunto - ha più volte espresso il proprio dissenso contro le servitù militari, assumendo in tal senso posizioni politiche anche molto forti».
La Nave per la Pace ripartirà in serata, intorno alle 19.30, per proseguire il suo viaggio nei porti dell'area del Mediterraneo.