L'assessore Maninchedda: «Veniamo da anni di stallo» Famiglie in lista d'attesa?
Gli elenchi sono vecchi
Il numero delle famiglie in lista d'attesa per una casa, ad esempio, lo si può avere solo per singoli distretti visto che gli ex Iacp provinciali hanno ancora ciascuno un proprio programma informatico, non consultabile dalla centrale di Cagliari. E se si chiama Nuoro, per dire, ti avvisano che «i nuovi elenchi non sono stati ancora predisposti dai Comuni» e che «l'ultimo risale al 2006». Giusto l'anno della grande riforma dell'ente che, evidentemente, è finita nelle sabbie mobili.
«Una riforma incompiuta che ha fatto nascere l'agenzia regionale mantenendo però la rigida articolazione dei vecchi distretti Iacp - puntualizza l'assessore ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda -. Per anni, dal 2009 al 2014, l'azienda ha vissuto una fase di stallo, tanto che i bilanci consuntivi degli anni 2013, 2014 e 2015 sono stati approvati dopo». Il quinquennio indicato è quello della gestione di Giorgio Sangiorgi, il presidente di Area nominato dal centrodestra che nel settembre 2014 venne commissariato dalla Giunta Pigliaru per presunte irregolarità nella gestione. Sangiorgi andò via accusando la Giunta di aver voluto così «assumere il controllo diretto dell'agenzia, cancellando l'autonomia di Area».
Sia come sia, dice l'assessore ai Lavori pubblici, «l'attività, ma anche la gestione della qualità della vita amministrativa all'interno dell'ente è ripresa dal 2014. La macchina finalmente si è rimessa in moto e basti soltanto ricordare le manutenzioni a Sant'Elia, lavori che non si vedevano dai tempi della visita di Paolo VI». Nel settembre 2016 la riorganizzazione dell'ente prima governato da un presidente e un cda, ora gestito da un amministratore unico con un direttore generale, un collegio dei sindaci e un Comitato regionale per l'edilizia sociale. Riforma bis che ha scatenato le critiche della minoranza in Consiglio e dei sindacati.
Resta un problema l'ammontare dei canoni evasi. «Non si può non tenere in conto la peculiarità degli utenti di Area, un universo di cittadini, di famiglie con un reddito medio-basso o addirittura inesistente. Per non parlare di morosità incolpevole. Per questo non si può procedere a un'azione immediata, aggressiva. Gli sfratti sono stati, e vengono eseguiti, in maniera molto oculata».