Servizio Free Tours: rischio per le guide turistiche sarde o un vantaggio per la città?
Nel mondo delle guide turistiche si è aperto un dibattito sull’opportunità di offrire o meno il servizio gratuito ai turisti che visitano Cagliari.
Da circa un anno si è diffuso in città il concetto di Free Tours, grazie ad un gruppo di guide professionali che ha deciso di presentare le bellezze di Cagliari in maniera totalmente gratuita, o meglio, al cliente spetta la decisione se lasciare o meno una mancia, in base al suo grado di soddisfazione. Un servizio che in altre città europee è già attivo da diversi anni, e a beneficiarne sono in particolare i turisti che visitano la città e ai quali non viene chiesta una tariffa specifica per poter usufruire dell’accompagnamento delle guide turistiche che hanno aderito al circuito. È dunque il visitatore che decide se mettere o no mano al portafogli.
Un bel vantaggio sicuramente per chi visita Cagliari all’insegna del low cost, ma le ricadute economiche di questo turismo nel territorio sono sicuramente limitate da un’offerta al ribasso, perlomeno nel settore degli operatori culturali che svolgono la professione di guida.
Michela Mura è una guida turistica multilingue dell’Associazione Regionale Guide Turistiche della Sardegna, specializzata nei parchi archeologici e naturali della Sardegna, e teme che il servizio di Free Tours, possa avere effetti negativi per chi, come lei, vive di questa professione: «Il mestiere di guida turistiche è sempre più inflazionato, e spesso dobbiamo fare i conti con una concorrenza fin troppo accesa. Prestare un servizio professionale come il nostro in maniera gratuita non fa altro che distruggere il mercato. Quello della guida turistica è un mestiere principalmente stagionale, che però richiede anche delle spese durante tutto l’anno, come quelle sostenute per i sopralluoghi o per l’aggiornamento culturale costante. Neanche la Chiesa vive di offerte, immaginiamoci quanto possa farlo una guida». Il concetto espresso dalla Mura è chiaro: la concorrenza di chi offre il proprio lavoro in cambio di un’offerta, difficilmente è battibile, e se il cliente (nella fattispecie il turista) ne trae vantaggio, il rischio è trasferito su coloro, Sardi, che vivono esercitando la professione.
Dal canto loro, lo staff del Free Tours rivendica la sua scelta di far conoscere la città al maggior numero di persone, comprese quelle che non si possono permettere le tariffe dell’ARGTS (Associazione regionale guide turistiche) o che semplicemente scelgono di visitare la città con una guida “a offerta” anziché pagando una tariffa prestabilita. Secondo quanto dichiarato dallo staff di Free Tours Cagliari: «Una nostra prerogativa è quella di indicare ai turisti le varie attrazioni culturali della città, che siano musei o monumenti, dando indicazione dei prezzi ed esortandoli a visitarli. Per questo motivo, alcuni turisti pensano erroneamente che il progetto sia supportato finanziariamente da qualcuno. In realtà siamo noi a investire in questo senso, dedicando il nostro tempo e usando anche mezzi propri per portare avanti qualcosa in cui crediamo e che viene apprezzato sia dai turisti che da altri operatori. Rispettiamo e stimiamo il lavoro dell’associazione – continua la nota dello staff – ma operiamo nel rispetto delle leggi e del libero mercato, pienamente convinte che Free Tours faccia riferimento ad un target ben diverso e che, per questo, ci sia spazio per entrambi i tipi di servizi».