Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Prigioniero in casa dopo l'ictus Pirri, nell'edificio popolare l'ascensore c'è ma non funziona

Fonte: L'Unione Sarda
8 maggio 2017

LA STORIA.

Decine di gradini impediscono a un disabile di uscire dall'appartamento Prigioniero in casa dopo l'ictus Pirri, nell'edificio popolare l'ascensore c'è ma non funziona 

Tra Mario Piras e il resto del mondo ci sono 45 gradini rivestiti di gomma scura, un ascensore che in trent'anni non si è mosso mai e un vialetto sconnesso dal quale finalmente si può vedere il cielo su via Del Lentisco.
RIENTRO A CASA Mente lucidissima in un corpo paralizzato da un ictus che lo ha colpito il 5 febbraio del 2016. Un anno trascorso in una clinica dell'Oristanese e poi l'infermiere in pensione, 72 anni, è tornato a casa. Ma forse stava meglio prima. Perché da qui, un appartamento al terzo piano di una palazzina popolare alla periferia di Pirri, non c'è modo di andar via. Nessuna possibilità di uscire, neppure per sottoporsi alla fisioterapia. «In venti giorni ha perso parte della funzionalità che aveva recuperato», assicura il figlio Aldo che nelle ultime settimane è stato costretto più volte a sollevare di peso il padre dalla carrozzina e portarlo sulle spalle fino al piano terra. Eppure, conoscendo bene i tempi della burocrazia, tutta la famiglia si era mossa per tempo. «L'ascensore non ha mai funzionato, per questo ho chiesto al Comune di avviare le pratiche per la manutenzione molti mesi fa, non volevo correre il rischio che mio padre restasse bloccato. E invece».
TEMPI BIBLICI E invece, anche se le richieste (oltre a quella per l'ascensore c'è l'istanza per l'abbattimento delle barriere architettoniche nel bagno di casa) sono state protocollate il 27 settembre del 2016, in otto mesi tutto quel che è stato possibile ottenere è stata la visita di un geometra del Comune che ha eseguito un sopralluogo insieme al tecnico di una ditta specializzata. Poi, il nulla. Nel frattempo, Aldo Piras si è dato un gran da fare per eseguire le istruzioni che l'impiegata allo sportello di via Sonnino gli ha impartito: nominare un amministratore, creare un codice fiscale condominiale e allacciare l'energia elettrica dell'impianto. Un'operazione che ha coinvolto tutto il palazzo per risolvere un problema che riguarda anche un altro inquilino. La famiglia Piras divide il pianerottolo con un quarantenne che, pur potendo camminare fa i conti con anemia mediterranea, diabete e una grave cardiopatia: patologie che lo rendono invalido al cento per cento. Mentre lui è in ospedale il padre Battista Congiu, 81 anni, lo aspetta. «Io ancora per un po' credo di farcela, ma per mio figlio fare le scale sta diventando impossibile».
IL CASO IN CONSIGLIO Quello di via Del Lentisco non è un caso isolato. Il gran numero di barriere architettoniche hanno impegnato anche il Consiglio comunale che in fase di approvazione del bilancio ha accolto un ordine del giorno dettato dalle centinaia di emendamenti depositati dalla minoranza. Perchè le difficoltà degli invalidi non si fermano al portone di casa, attraversare la città è un vero percorso a ostacoli. Per questo il sindaco Massimo Zedda, accogliendo le istanze sottoscritte dal capogruppo di Forza Italia Stefano Schirru e da Alessandro Sorgia del Gruppo Misto, ha preso l'impegno a far sì che il Ctm avvii una procedura per dotare il maggior numero possibile di fermate del bus di pedane che consentano anche alle persone che si muovono su una carrozzina di poter usufruire dei mezzi pubblici.
VIAGGIO ITALIA E di disabilità si è parlato giovedì all'ospedale Marino e allo Ied durante il doppio appuntamento con Danilo Ragona e Luca Paiardi, designer il primo e architetto il secondo, che con il loro “Viaggio Italia” stanno attraversando il Paese su una carrozzina per testimoniare come il loro sia solo «un punto di vista diverso sulla vita».
Mariella Careddu