Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Dal Poetto al traguardo di via Roma un unico lunghissimo applauso Cagliari pazza per il Giro All'arr

Fonte: L'Unione Sarda
8 maggio 2017

Dal Poetto al traguardo di via Roma un unico lunghissimo applauso Cagliari pazza per il Giro
All'arrivo è festa grande
Altroché Gaviria, i primi a tagliare il traguardo sono stati Giulio Paderi e Stefano Locci, 71 e 43 anni, direttamente da Assemini. Ieri di buon mattino sono saliti in sella alle loro vecchie bici e poco prima delle 8.30 erano già sulla linea dell'arrivo. Lì sono rimasti con i loro fisici per nulla atletici e la speranza di gridare alla vittoria di Nibali.
SUL PERCORSO E invece no, hanno esultato comunque ma nel nome del campione colombiano e di questo Giro che «è una festa bellissima. Almeno una tappa dovrebbero farla ogni anno in Sardegna che è sempre penalizzata. Ma le ha viste le immagini in televisione? I panorami della nostra terra con questo evento li hanno ammirati in tutto il mondo». Giulio Paderi è un entusiasta. Fisarmonicista giramondo, resta incollato alla transenna pronto a difendere il posto conquistato con la levataccia mentre in via Roma si intravede la portata di quel che accadrà.
L'ARRIVO Alle 16.57 una girandola di squilli di tromba annuncia l'arrivo del gruppo di testa tra due ali di folla in delirio con anziani appassionati che ricordano il primo amore («il mio preferito resta sempre Moser») e bambini che per una volta preferiscono sognare di vincere il Giro piuttosto che alzare la Coppa dei Campioni con la squadra del cuore. O, almeno, così sembra a vederli accovacciati sulle spalle dei papà, le mani al cielo e una ruota disegnata sulla maglia. Tutti, manco a dirlo, vestiti di rosa. Colore ufficiale dei gadget distribuiti fin dal mattino dai furgoni che vendono il kit completo del centenario. Con 10 euro si portano a casa una maglietta, il fischietto, il cappellino e un pupazzetto con indosso una piccola maglia rosa. Non si sono tirati indietro davanti al banchetto dei souvenir Federico e Miriam Spiga, fratello e sorella di 41 e 47 anni di Villaspeciosa, che - pur avendo mancato la prima posizione - si sono comunque piazzati a soli tre metri dal traguardo. «Io sono un grande appassionato di ciclismo. Certo, avrei voluto tifare per Fabio, ma purtroppo non è stato possibile. A questo punto speriamo vinca Nibali». Fabio sta per Fabio Aru, il campione di Villacidro di cui i fratelli Spiga parlano come fosse uno di famiglia. Loro alla bici hanno preferito il treno e, sempre con il treno, nel tardo pomeriggio intendono accompagnare la carovana del Giro fino all'aeroporto. «Be' mi sembra il minimo, quando ci ricapita un'occasione così? Già che ci siamo facciamo tutto, li seguiremo fino a quando non lasceranno l'Isola per raggiungere la Sicilia».
LA PREGHIERA In questa mattina di sole e vento anche i soliti ciclisti della domenica sembrano più belli, sarà per quell'aria un po' orgogliosa di chi - per una volta - attraversa la città mostrandosi vicino all'unico sport di cui valga la pena parlare. Tra loro anche chi ha deciso di comporre persino un inno, una preghiera alla Madonna della strada. «Proteggi ogni ciclista/ dovunque vada/ sia che corra in pista/ oppure in strada». Attacca così Ignazio Vidili, 74 anni stretti in un completino da corsa nero e giallo che confessa di aver tirato fuori dall'armadio per l'occasione, perché «ho dei problemi di salute che mi impediscono di pedalare troppo a lungo, ma prima facevo anche 100 chilometri al giorno. Ora però non riesco più». E ricomincia. «A ogni ciclista/ senza distinzione/ dal bimbo all'amatore/ a chi per diletto o competizione».
IL SALUTO DELL'ISOLA A qualche ora dall'arrivo, mentre i tavolini dei bar si affollano, c'è chi vuole solo salutare la carovana del Giro con un pensiero gentile. Maurizio Pau, cagliaritano sulla sessantina, ha messo insieme un po' di amici che lo aiutano a portare in giro un cartello di cartone che recita così: «A tutti gli eroi del ciclismo un caro saluto e auguri di ogni bene dalla Sardegna».
Mariella Careddu