CASTELLO. Lo stop al progetto da parte del dirigente dei Beni paesaggistici e ambientali
Il soprintendente: la torre di vetro ha un impatto troppo forte
La maledizione degli ascensori di Castello colpisce ancora. Una barzelletta senza fine, che di far ridere ha smesso da un pezzo, ma riesce sempre a stupire. Perché proprio quando sembrava avvicinarsi la svolta - annunciata da anni - ecco un nuovo stop. Stavolta ai piani alti. Il progetto dei nuovi impianti non va bene. «Lo dico con grande diplomazia: la soluzione prospettata dal Comune non ci entusiasma», spiega Fausto Martino, soprintendente per il Sud Sardegna. «È troppo impattante dal punto di vista paesaggistico».
LO STOP Verdetto impietoso, arrivato a ridosso del ponte di Pasqua, in occasione della prima Conferenza di servizi. Incontro quasi top secret, a detta dell'assessora alla Mobilità Luisa Anna Marras («sono atti interni»). Attorno al tavolo tutti gli enti coinvolti, riuniti per decidere le sorti di un quartiere diventato una fortezza quasi inespugnabile per chi non ha la macchina e per chi ha problemi di mobilità. Fermi un giorno si è l'altro pure, chi ha sperato in una soluzione vicina, ha fatto male. Perché dopo anni di annunci (sistematicamente caduti nel vuoto), e un'infinità di giorni di fermo (di cui si è perso il conto), si entra in una nuova fase: quella del «confronto». È questa la novità dopo l'appalto bandito a dicembre e l'aggiudicazione della gara, seguita da quel ritornello «stiamo facendo le verifiche», ripetuto sino a oggi.
IL SOPRINTENDENTE «C'è un problema di mobilità, che va risolto in tempi rapidi», premette. «Ma ci siamo posti anche un altro problema: al momento la soluzione prospettata dal Comune è quella di inscatolare gli ascensori in un due torri di vetro», racconta. «Materiale che solo nell'immaginazione di pochi è trasparente», sottolinea. «Abbiamo chiesto due cose: se il problema è la funzionalità, rimettiamoli in funzione così come sono. Facciamo un'operazione di manutenzione e programmiamo per un futuro non immediatamente prossimo una soluzione definitiva, più compatibile con il paesaggio», chiarisce. «Oppure troviamo un'alternativa di maggior qualità architettonica e di minor impatto, piuttosto che prendere decisioni affrettate che segneranno negativamente il futuro di Cagliari».
IL COMUNE «La Soprintendenza ha chiesto ulteriori approfondimenti, cui stiamo rispondendo», taglia corto la Marras. Cercare di far luce sul mistero non serve. «Regione e Ministero hanno fatto alcune valutazioni e chiesto approfondimenti». Di che tipo? «Sono atti interni all'amministrazione, c'è una procedura in corso». Cosa viene contestato? «Hanno indetto la Conferenza di servizi, all'interno la Regione e il Ministero hanno chiesto approfondimenti, che gli uffici stanno preparando. Questo è lo stato dell'arte. Potrebbero comportare modifiche o approfondimenti, quale sarà l'esito lo sapremo». Tempi? «Non so dire, stanno facendo le valutazioni e gli approfondimenti richiesti». Salvo miracoli, sarà un'altra estate di passione per le migliaia di persone che raggiungeranno Castello. Peccato per questi ascensori, condannati all'incertezza. Quella di chi tenta la sorte quotidianamente, e quella dei tempi burocratici, decisamente troppo lunghi per stare al passo con le esigenze di cagliaritani e dei turisti. Che neanche il giorno di Sant'Efisio hanno ottenuto la grazia di trovare l'impianto in funzione. Intanto gli esponenti di Forza Italia hanno portato una nuova interrogazione in Aula. L'oggetto sono sempre i disservizi.
Sara Marci