Autore: Ennio Neri il 04/05/2017 16:25
di Ennio Neri
Sale da gioco chiuse dalle 12 alle 18. Sanzioni da 500 euro e chiusura del locale per una settimana le misure per i trasgressori. E questo nel nome della battaglia contro la dipendenza da gioco d’azzardo, ormai una piaga sociale, soprattutto un Sardegna. Tante le persone che spendono interi stipendi inseguendo guadagni facili al gioco. Una fenomeno che colpisce soprattutto gli strati sociali più deboli della popolazione. E così i Comuni si attrezzano. Il primo cittadino cagliaritano Massimo Zedda ha deciso (facendo seguito ad un ordine del giorno votato a febbraio in consiglio comunale) di fissare gli orari per l’apertura delle sale da gioco: dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23, tutti i giorni compresi i festivi.
Novità anche per bar, ristoranti, alberghi, rivendite tabacchi, esercizi commerciali, ricevitorie lotto, agenzie di scommesse, sale bingo, sale biliardo e sale bowling (queste ultime due considerate attività sportive) che al loro interno ospitano slot machine o comunque apparecchi per le vincite in denaro: le macchine potranno restare accese solo dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23. Dopodiché dovranno essere spente tramite apposito interruttore.
E ci sono anche novità sulle distanze minime. Le sale da gioco dovranno distare almeno 500 metri da scuole, ospedali e edifici di culto (il provvedimento è valido per le sale che dovranno aprire in futuro). Tutte quante invece dovranno esporre, in luogo ben visibile al pubblico, un cartello coi rischi sulla dipendenza da gioco, con gli orari di apertura e segnalare la presenza sul territorio di servizi di assistenza dedicati a cura e reinserimento delle persone che soffrono di patologie correlate al gioco d’azzardo patologico. Per i trasgressori le sanzioni vanno fino a 500 euro e in casi gravità è prevista anche la chiusura del locale per una settimana.