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Via libera all'agiudu torrau, la legge sarda sul reddito di inclusione sociale

Fonte: web SardegnaOggi.it
5 maggio 2017


Via libera all'agiudu torrau, la legge sarda sul reddito di inclusione sociale
Parte il Reddito di inclusione sociale. La Giunta regionale ha dato l'ultimo via libera alle nuove linee guida che consentono di procedere con l'applicazione della cosiddetta legge "Agiudu Torrau". L'assessore Arru: "Stop a logiche di assistenzialismo".


CAGLIARI - La Giunta ha approvato definitivamente le nuove linee guida che consentono di procedere con l'applicazione della legge 18/2016, detta anche "Agiudu Torrau".

"Con queste modifiche – dichiara l'assessore della Sanità e delle Politiche Sociali Luigi Arru – la Giunta accoglie i rilievi e le osservazioni espresse dalla Sesta Commissione del Consiglio Regionale, condivisi con l'Anci e con l'Alleanza regionale contro le povertà. La nostra priorità – dice Arru – è sempre stata quella di facilitare il percorso. Ora finalmente partiamo con l'applicazione di una legge che affronta la povertà superando la logica meramente assistenziale e promuovendo l'emancipazione sociale".

 

Il 2017 sarà un anno di transizione. La prima novità saliente riguarda il superamento delle lentezze burocratiche dovute all'allineamento del Reis con la misura nazionale del Sia (sostegno per l'inclusione attiva), della quale, a regime, verranno utilizzate le medesime piattaforme informatiche. Per superare questo ostacolo, la Giunta ha deciso di considerare il 2017 come un anno di transizione, in cui le risorse verranno trasferite direttamente ai Comuni che stileranno le graduatorie degli aventi diritto.

Target più ampio. Altro elemento nuovo, rispetto alle precedenti indicazioni, è l'introduzione, nel target di destinatari, delle famiglie unipersonali, già incluse nel precedente programma regionale di contrasto delle Povertà, e le famiglie di fatto conviventi da sei mesi, di cui almeno un componente sia residente in Sardegna da un periodo non inferiore ai 24 mesi.

Le quote. L'ammontare minimo e massimo del sussidio economico è differente da quello nazionale, che va da 80 a 400 euro, e sale da un minimo di 200 a un massimo di 500 euro. Le due misure non si escludono a vicenda, ma al contrario, per richiedere l'accesso al Reis è obbligatorio, per chi ha i requisiti, presentare domanda anche per il Sia. L'integrazione e il coordinamento fra le due misure viene realizzato attraverso un ordine di priorità e partendo da una soglia Isee di 3.000 euro e fino a 6.000 euro. Tale ordine di priorità rappresenta, insieme a quelle indicate dal SIA, l'unico criterio che i Comuni possono applicare nella selezione delle domande.

Il Reis sarà erogato per il 2017 in denaro e non tramite una carta acquisti come nel Sia, previa stipula da parte del beneficiario di un patto con il Comune dove verrà definito il progetto di inclusione attiva che la persona si impegna a realizzare.

Le risorse regionali del bilancio 2017 saranno erogate ai Comuni subito dopo l'adozione della delibera sulla base di criteri di riparto stabiliti con Decreto dell'Assessore con l'intesa della Conferenza permanente Regione - enti locali. Per poter programmare al meglio le risorse regionali i Comuni dovranno comunicare alla Direzione Generale delle Politiche Sociali il reale fabbisogno rilevato entro il 30 giugno 2017.