Una processione a mare andata a fondersi con una processione dal mare .
Sono stati ancora migliaia i fedeli a seguire il simulacro del Santo, nel pomeriggio di ieri, dalla chiesetta romanica (edificata proprio davanti al mare di Nora) fin sul dolce promontorio, zona degli scavi archeologici, testimonianza dell'esecuzione capitale del martire guerriero il 15 gennaio del 303 dopo Cristo.
STATUA E RELIQUIE È, questo, il momento più commovente del pellegrinaggio votivo di Sant'Efisio. A reggere a spalla il simulacro vogliono essere, almeno per un breve tratto, tutti i presenti. Per qualche metro anche quattro donne, che hanno dato il cambio ad altrettanti confratelli. Mentre al termine della processione il compito è stato assolto da quattro sacerdoti, parroci della zona. A guidare il corteo, reliquie del Santo ben strette nelle mani, il cappellano dell'Arciconfraternita, don Francesco Farris.
GLI SCAVI ROMANI Giunta alla zona degli scavi, la processione ha effettuato un giro a semicerchio passando su un tappeto di fiori e di rami di menta, ennesima arramadura in onore del Santo prima del suo rientro nella chiesetta romanica.
FIORI DAL MARE All'altezza dell'abside, l'arrivo dal mare di nove nuotatori (fra loro anche una donna) della associazione “Nuoto Mare Sardegna” che hanno deposto, una volta arrivati sul bagnasciuga, una corona di fiori portata da Cagliari, dal porticciolo di Marina Piccola da dove erano partiti per questo irripetibile pellegrinaggio marino.
TRAMONTO A NORA Ben oltre il tramonto la suggestiva, ultima processione che, alla luce di mille fiaccole, accompagna Sant'Efisio da Nora alla parrocchiale di Pula per l'ultima notte del pellegrinaggio votivo che si rinnova, senza interruzioni, da 361 anni.
IL CAMMINO EFISINO «Sant'Efisio, allo stato attuale, è il progetto culturale e identitario sul quale la Regione sta puntando la sua massima attenzione». Parola della neo assessora al Turismo, Barbara Argiolas, che scommette sul Cammino di Sant'Efisio, già inserito nell'Albo regionale dei Cammini. «Ci sono risorse, c'è finalmente un progetto, c'è una comunione di intenti fra tutti i sindaci della Città metropolitana», precisa Argiolas. «Insomma tutti gli elementi, tutti gli ingredienti, tutte le tessere di un mosaico che adesso occorre costruire».
UNESCO La classica ciliegina potrebbe arrivare con l'atteso riconoscimento, come patrimonio immateriale dell'umanità dello scioglimento del voto secolare a Sant'Efisio da parte dell'Unesco. Un sigillo che potrebbe tradursi in quella consacrazione a livello internazionale della festa di maggio.
IL RIENTRO Oggi, con partenza da Pula, il rientro del Santo a Stampace e, a tarda notte, lo scioglimento del voto. Con quell'augurale Atrus annus finale e il corale Deus bollara urlato di tutti i presenti. Come da 361 anni. ( p.mat )
A Stampace
Oggi Cagliari
scioglierà il voto
lungo 361 anni
Stanotte nel cuore di Stampace sarà sciolto il voto per Sant'Efisio. È così da 361 anni. Originario di Gerusalemme, Efisio è un guerriero e arriva in Italia per perseguitare i cristiani. Convertitosi, approda in Sardegna e proclama la sua religione. Condannato a morte, venne decapitato a Nora nel 303. Prima di morire, si rivolge a Dio invocando l'eterna protezione per Cagliari.
Il pellegrinaggio di maggio trae origine dalla promessa che i Consiglieri cagliaritani fecero al Santo nel 1652, affinché tenesse lontana l'epidemia di peste. Il 4 marzo 1656, con la città decimata dal morbo (Cagliari contò tra i 10 e i 12 mila morti), il voto venne rinnovato. Sul finire dell'estate, la pestilenza iniziò a placarsi. E alla fine di quell'anno cessò anche l'isolamento del porto. L'economia ripartì. Tenendo fede al voto pronunciato due volte, i Consiglieri cittadini, all'inizio del mese di maggio del 1657, accompagnarono il simulacro del Santo in processione sino a Nora, nel luogo del martirio. Il 4 maggio il rientro nella chiesetta di Stampace. Sarà così anche oggi, intorno a mezzanotte.