PREFETTURA. Venticinque storie esemplari di dipendenti in aziende pubbliche e private
Sottolineate le difficoltà delle donne, ancora poco tutelate
Antonio Musinu lavora da quando aveva quattordici anni, diventando un punto di riferimento per l'azienda casearia dei fratelli Pinna, a Thiesi. Pier Paolo Spanu inizia la sua carriera come autista per poi diventare un punto di riferimento nel Bando di Sardegna, dopo aver girato la Sardegna in lungo e in largo. Maria Speranza Ruiu dirige l'ufficio postale di Porto Cervo: incarico di prestigio conquistato sul “campo”. Ci sono poi operai diventati nel tempo impiegati con incarichi di grande responsabilità, uomini e donne assunti poco più che maggiorenni con quasi quarant'anni di sudore alle spalle. Venticinque nomi e cognomi con in comune, da lunedì scorso, un'onorificenza: la stella al merito del lavoro.
LA CERIMONIA Il Primo maggio si sono ritrovati, emozionati e tesi, nella storica sala del Palazzo Viceregio. Circondati da parenti e amici hanno atteso, quasi tutti nervosi, il loro turno prima di essere chiamati al tavolo della prefetta Giuliana Perrotta e degli altri rappresentanti istituzionali per ritirare la decorazione. Da lunedì scorso sono “maestri del lavoro”. I riconoscimenti consegnati sono stati 24: uno dei premiandi, Nello Ullasci (della Sarlux) non è potuto intervenire mentre il premio per Giuseppina Cosmi (della Saras) è stato ritirato da un responsabile dell'azienda.
L'EMOZIONE «I protagonisti sono loro, i nuovi maestri del lavoro della Sardegna, ai quali va la nostra ammirazione e gratitudine. Sono degli esempi di vita e serietà», ha detto Perrotta nel suo discorso. Parole precedute dal suo saluto: dopo ventidue mesi alla guida della Prefettura di Cagliari, lascerà il capoluogo per ricoprire un altro incarico a Roma. «Ringrazio tutti per la grande collaborazione», ha ribadito. Una cerimonia con una novità: l'orario. Solitamente la consegna delle stelle avveniva di mattina, sovrapponendosi con la Festa di Sant'Efisio. Così la prefetta ha deciso di spostare l'iniziativa di sera: «In questo modo», ha ribadito, «possiamo riservare il giusto tempo a questi lavoratori e al loro esempio di vita, di serietà e di faticoso impegno quotidiano».
I protagonisti (provenienti da aziende del mondo del credito, dell'industria, dei servizi e dell'agricoltura) hanno così atteso trepidanti il loro momento, anticipato da una scheda con le motivazioni del riconoscimento.
PUNTO DI PARTENZA Oltre alla prefetta erano presenti la vice sindaca di Cagliari, Maria Luisa Marras, l'assessora regionale del lavoro, Virginia Mura, il capo dell'ispettorato territoriale del lavoro di Cagliari e Oristano, Eugenio Annicchiarico, il console regionale dei Maestri del Lavoro, Elio Contini, davanti a un numeroso pubblico formato dai rappresentanti delle forze dell'ordine, di diversi Comuni, della diocesi e delle altre istituzioni di tutta l'Isola. «Questo deve essere un punto di partenza, non di arrivo», ha evidenziato Contini. Che ha poi osservato le «difficoltà che quotidianamente incontrano le lavoratrici, sempre poco tutelate, soprattutto nel periodo della maternità, e a volte sfruttate».
Matteo Vercelli
Il saluto della Prefetta:
«A Cagliari esperienza intensa»
«Un'esperienza intensa», cercando sempre di svolgere «al meglio il ruolo di prefetto» in un periodo di ventidue mesi «oggettivamente molto impegnativo». La prefetta di Cagliari, Giuliana Perrotta, nel discorso introduttivo alla cerimonia della consegna delle Stelle al merito del lavoro ha voluto salutare Cagliari, il suo territorio e le Istituzioni. «Tra qualche giorno», ha ricordato, «prenderò servizio a Roma per ricoprire il nuovo incarico deliberato dal Consiglio dei ministri».
Poco meno di due anni ma molto intensi. «Spero», ha detto Perrotta, «di essere riuscita a comunicare il mio modo di interpretare il ruolo del prefetto, in una visione dinamica e proiettata verso il progresso e lo sviluppo di una comunità, cercando di essere attento ai bisogni, alle difficoltà e alle problematiche di tutti». Nel suo intervento ha ricordato l'iniziativa «per la de-radicalizzazione del tifo violento, che spero non si interrompa», il grande impegno e lavoro «sulla spinosa e complessa questione dell'accoglienza dei migranti», le tante vertenze lavorative affrontate e i numerosi progetti e protocollo portati avanti a favore di legalità, uguaglianza, sicurezza. La prefetta ha ringraziato tutti: «Le forze dell'ordine, l'autorità giudiziaria, le istituzioni, i sindaci, il sistema di protezione civile, dai vigili del fuoco ai volontari, l'università, il mondo della scuola, della cultura, dell'arte e dell'informazione». Tra i ricordi indelebili dell'esperienza cagliaritana c'è stato «l'aver ricevuto il premio Alziator dall'indimenticabile Nereide Rudas, scomparsa qualche mese fa». Le ultime parole, e ringraziamenti, sono stati per i suoi collaboratori: «Nessun capitano può vincere una partita se non ha una squadra al suo fianco che creda negli stessi ideali».