Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ore 9, lezione di launeddas: in cattedra c'è Luigi Lai

Fonte: L'Unione Sarda
2 maggio 2017

MUSICA. C'è un nuovo antichissimo strumento da studiare al Conservatorio di Cagliari

 

 

« A bbiamo tagliato un traguardo storico che permetterà di trasmettere alle generazioni future una preziosa tradizione della Sardegna».
Con orgoglio Elisabetta Porrà, direttrice del Conservatorio di Musica di Cagliari, ha annunciato ieri in via ufficiale l'ingresso delle launeddas tra le materie di studio dell'istituzione musicale di piazza Porrino, con l'avvio di un percorso accademico - il 15 maggio scadrà il termine per le iscrizioni al corso propedeutico, dal prossimo anno accademico sarà attivo il corso triennale di Musiche tradizionali con indirizzo launeddas - dedicato a questo antichissimo strumento a fiato.
Attraverso le lezioni impartite nel corso propedeutico, gli studenti (inclusi gli iscritti ai corsi preaccademici) acquisiranno le nozioni teoriche e pratiche di base, che affineranno ulteriormente nel corso triennale.
A guidare i giovani musicisti sarà Luigi Lai, classe 1932, compositore, arrangiatore, considerato il maggior esperto della materia ancora in attività.
«Se le launeddas sono l'eredità secolare di una cultura improntata all'oralità, ciò non significa che la teoria musicale conti poco», ha puntualizzato il maestro Lai, aggiungendo che «la preparazione di livello accademico garantisce le basi per eseguire con questo strumento anche le partiture più complesse. Non è semplice suonare bene le launeddas, per farlo occorre studiare tanto».
Gianluca Floris, presidente del Conservatorio, ha spiegato che «l'attivazione del nuovo corso di studi è costata anni di lavoro ed è stata possibile grazie alla collaborazione del corpo docente, delle istituzioni e delle forze politiche. Il ministero dell'Istruzione ci ha concesso il lasciapassare per l'insegnamento di uno strumento musicale altrimenti destinato all'oblio».
Apprezzamento per l'iniziativa è stato espresso anche da Paolo Frau, assessore comunale alla Cultura: «Questa è l'occasione per restituire dignità e valore a un caposaldo della tradizione musicale sarda».
Fabio Marcello