Autore: Ennio Neri il 29/04/2017 01:19
di Ennio Neri
Un campeggio a Cagliari? E perché no? Visto che nella zona si contano sulla dita di una mano e che, a detta degli esperti, porta turisti che amano spendere e dato che negli ultimi anni la moda della vacanza in tenda sta riesplodendo in tutta l’Isola. Dove si potrebbe fare? Nelle caserme dismesse di viale Poetto o di Calamosca, o anche a Sant’Elia vicino alla spiaggetta secondo alcuni. Ma servono imprenditori coi capitali, una nuova legge regionale sul turismo e, solita nota dolente, un sistema di trasporti all’altezza.
I campeggi nell’area di Cagliari non hanno tradizione, uno si trova a Quartu, altri nella verso Pula, “ma l’attuale domanda di campeggi nel sud dell’Isola è coperta dalla zona di Muravera”, spiega Lorenzo Carboni, presidente di Faita (Federazione imprese turistico ricettive all’aria aperta) Sardegna, “oltretutto a causa dell’attuale legge urbanistica è quasi impossibile oggi aprire un nuovo campeggio. Ma il vero problema è il caro delle navi, cifre alle stelle dopo la privatizzazione di Tirrenia, finché non si riparte coi prezzi ragionevoli sarà tutto inutile”.
E il campeggio porta turismo, “grazie ai problemi nel Mediterraneo (terrorismo in Libia, Tunisia e Egitto, ndr) i turisti stanno tornando in Sardegna”, aggiunge Carboni, “e tenete conto che parliamo di campeggiatori in arrivo per lo più da Austria, Svizzera e Olanda, persone cioè che amano il contatto con la natura, con potenziale di spesa medio-alto, che si trattengono almeno 2 settimane e oltretutto non creano problemi e portano benefici al territorio. Tenete presente”, conclude, “che gli svizzeri, tra i più ricchi, sono quelli che amano maggiormente la zona di Cagliari. La Regione in quei mercati dovrebbe investire di più”.
Il campeggio permette di trascorrere una vacanza più economica rispetto ad un albergo o un appartamento. I più convenienti possono avere un prezzo per persona anche inferiore ai 10 euro al giorno, per poter soggiornare con la tenda, il camper o auto negli spazi appositi, usufruendo anche dei servizi essenziali: bagni, corrente elettrica, etc.
E farlo proprio nel territorio Cagliaritano. Magari nelle caserme dismesse di viale Poetto o di Calamosca. “Magari”, commenta Lino Bistrussu, consigliere comunale La Base, “certo andrebbe fatta una seria pianificazione, va benissimo un campeggio o un villaggio turistico, ma l’importante è nelle servitù militari si faccia qualcosa e quel qualcosa deve avere a che fare col turismo, perché la vera ricchezza per la Sardegna arriva coi soldi portati dalla penisola o dall’estero, grazie a Madre Natura che ci ha donato bel clima e paesaggio”.
“E facciamolo questo campeggio a Cagliari”, chiede Pierluigi Mannino, consigliere comunale #Cagliari16, “si potrebbe fare nelle vecchie caserme o magari anche nel parco degli Anelli, vicino alla spiaggia di Sant’Elia. Ma a proposito, ma che fine ha fatto il progetto per il parcheggio dei camper in via San Paolo”?