Sos lavoro e accoglienza, il richiamo di Miglio: "No a divisioni e invidie. I migranti? Sono un'opportunità"
Sos lavoro e accoglienza, il richiamo di Miglio: "No a divisioni e invidie. I migranti? Sono un'opportunità"
L'arcivescovo di Cagliari, presente ai festeggiamenti in Comune per Sant'Efisio, torna su due temi scottanti. "Invocare Efisio per il lavoro significa tirare fuori energie. Molti immigrati sono nati dove è nato lui".
CAGLIARI - La dimensione della fede? "Non è cancellata da tradizione e folklore, che anzi sono una belle cornice". Il riferimento, in particolare, è alla festa di Sant'Efisio, da qualche anno molto vissuta da sardi e da chi arriva da oltre il mare. Le parole sono di Arrigo Miglio, arcivescovo del capoluogo sardo. Un salto, per quanto rapido, a palazzo Bacaredda, è d'obbligo anche durante l'edizione 361 della festa del martire guerriero.
"Mai dimenticare le origini di Efisio, un giovane coraggioso che ha preferito morire piuttosto che rinnegare la fede. È un martire", perciò "ha avuto grinta. Invocarlo per chiedere lavoro significa periò tirare fuori energie", sostiene Miglio, ben consapevole della crisi che attanaglia da molto, troppo tempo l'Isola. "Ognuno deve fare la sua parte, bisogna lavorare tutti insieme, superando divisioni e ostacoli". Efisio, prima di diventare santo, nasce come tutti gli esseri umani. Ovviamente. Altrettanto ovviamente - lo dice la sua storia - la sua terra d'origine è il Medio Oriente, precisamente la città di Gerusalemme. "Alcuni migranti arrivano proprio dalle zone da dove è venuto Efisio. Ci sono dei problemi da affrontare con gli immigrati, non è una passeggiata. È però necessario, anzitutto, soccorrere a accogliere nel miglior modo possibile, cercando di far diventare un'opportunità ciò che può sembrare un problema".