Iniziative a Cagliari e Sassari per chiedere l'approvazione di una legge Doppia preferenza di genere,
la mobilitazione delle Heminas
I “mucadores” levati tutti assieme. Un gesto all'unisono fatto dalle donne di Heminas per tentare ancora una volta di abbattere i muri della discriminazione nei confronti delle donne in politica. Ieri mattina, sotto il Consiglio regionale, oltre un centinaio si sono date appuntamento per rivendicare una priorità: la doppia preferenza di genere. Un appello per risolvere la lacuna che ha portato la massima assemblea sarda ad avere solo quattro donne su sessanta consiglieri.
FILO ROSSO Da nord a sud dell'Isola sale il grido di protesta perché in contemporanea, i fazzoletti bianchi sono stati sventolati anche a Sassari, nell'auditorium del Polo tecnico statale. A fare da supporto sono arrivati anche alcuni giocatori della Dinamo: «Abbiamo una regione paralizzata», spiega la docente Carla Puligheddu, «siamo vittime della lentezza nell'adeguamento delle norme sulle pari opportunità».
LA BATTAGLIA La rete di Heminas, in appena un mese, ha raccolto oltre duemila adesioni. «Vogliamo la discussione immediata», avverte la portavoce Carmina Conte, «qualunque tentativo di rinvio è un inganno». Claudia Zuncheddu (Sardigna Libera) era in Consiglio regionale quando un voto segreto affossò la possibilità del doppio voto. «Ho assistito vergognosamente a scene in cui consiglieri regionali, che difendevano questa norma pubblicamente, hanno spinto per affossarla».
LE PROPOSTE Ci sono diversi testi in discussione. Uno della consigliera del Centro democratico, Anna Maria Busia, che prevede il meccanismo secco della doppia preferenza. «La verità è che non la vogliono - dice - è illegittimo non introdurre un sistema che consenta di superare la discriminazione in politica, come ha detto la Corte Costituzionale». Un'altra proposta è stata fatta dai Riformatori, da tempo impegnati anche con l'associazione Meglio in due, nella battaglia per favorire la presenza femminile.
PASSI AVANTI In questi due giorni qualche passo in avanti è stato fatto. Il primo è stato la rassicurazione del presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus, sullo stralcio della doppia preferenza. Un impegno preso con le esponenti dell'associazione Meglio in due. Stralciare il provvedimento significa slegarlo dalla discussione sui testi di legge elettorale che potrebbero richiedere tempi più lunghi.
LA STRETTA La manifestazione di ieri è l'inizio: «Vogliamo fatti», sottolinea Carmina Conte, «aspettiamo che il presidente Ganau porti la questione all'attenzione della conferenza dei capigruppo, dove ovviamente non c'è nemmeno una donna». La parola passa alla politica: in commissione Autonomia chi non vorrà questa pratica dovrà dirlo pubblicamente. La doppia preferenza di genere stralciata non ha bisogno di tempo, ma di volontà. (m. s.)